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Giovanni Verga tra sentimenti e avventure

Sabato 26 giugno, dalle 18:30
Non si è mai sposato, questa è l’unica certezza sui sentimenti di Giovanni Verga. Sulle avventure, invece, le tracce sono tante e strettamente legate a molte sue opere: da “Storia di una Capinera” a “Di là del mare“, da “Fantasticheria” a “Primavera“, l’ultima puntata del Verga Tour mira a ricostruire l’aspetto più umano dello scrittore. 

Un vero e proprio recital, con estratti dell’ultimo romanzo di Roberto DismaIl viaggio – Vita e avventure di Giovanni Verga” e le opere verghiane, interpretate da Valentina Sinagra sulle note di Marco Abbondanzieri
 
Evento aperto su prenotazione, per chiudere l’avventura del Verga Tour con apertura! 
 

Giovanni Verga tra sentimenti e avventure 

Avete perso la quarta puntata su Giovanni Verga? Nessun problema!
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Potete riguardare tutte le puntate sulla pagina apposita Verga Tour

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Nel Segno del Rock 3

Giovedì 24 giugno, dalle 20:30
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Terzo appuntamento con la “Scuola di Musica Mozart”. 
 
Attraverso la musica cerchiamo di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse.
 
La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente.” Marco Abbondanzieri
 
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Nel Segno del Rock 3 

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Costanza Mengaroni, Spaccati di Colore

Sabato 19 giugno, dalle 18:00
Se c’è una speranza è nell’arte
Mostra di artisti molto diversi tra loro per questo ancor più interessante! 
 
Espongono:
 
Simone Colamaria
 
Luigi Barbaresi, in arte Ginòb
 
Angelica Balducci
 
Nadia Turella
 
Presenta: Rosella Mucci
 
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Costanza Mengaroni,
Spaccati di Colore

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Nel Segno del Rock 2

Sabato 19 giugno, dalle 20:00
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Erano i mitici anni sessanta quando un giovanotto un po’ spiantato girava con una chitarra sulle spalle per New York in compagnia di una bellissima ragazza con i capelli rossi. Erano sempre quegli anni quando un gruppetto di ragazzi inglesi si divertiva nelle cantine con il blues e ascoltava il Rock & Roll americano.
 
A quel tempo tanti giovani pensavano che la musica avrebbe tolto il male dal mondo e che l’amore avrebbe trionfato, come in America anche in Italia e in tutte le parti del globo. Qualcuno di loro si è bruciato come Icaro al sole, qualcuno ha resistito e qualcuno ha scelto di andarsene prima forse per lasciare di se un ricordo indelebile, magari a 27 anni come nel caso di Hendrix, della Joplin, dell’icona dei Doors, quel Morrison scomparso quasi nel nulla, come un fantasma e tanti altri che è impossibile elencare.
 
A noi sono rimaste le loro canzoni, i loro soli di chitarra e i loro volti, sempre più scavati e sempre più seducenti. Ma oggi? Dove sono andati tutti questi angeli e qualcuno di loro anche maledetto. Di sicuro è impossibile ripercorrere quelle strade, come è difficile che qualcuno possa risuonarci un solo alla Hendrix in modo spontaneo e senza l’ausilio di You Tube??? Però è sempre sulla strada o meglio dire è “On the road per citare un grande della letteratura come Jack Keruac e il suo lascito, che succedono le cose migliori.
 
Il territorio Est di Roma ha pullulato di questa forza e da decenni produce risorse artistiche di riguardo. Nei nostri quartieri sono nati e cresciuti musicalmente decine di artisti, solo per ricordarne qualcuno, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Michele Zarrillo, Paolo Carta, Giampiero Artegiani, Enrico Capuano e tantissimi altri che è inutile citare.
 
Ma dove nascono questi talenti, nelle cantine allora, nelle scuole di musica e nelle sale prova oggi. La nostra idea è proprio questa, ricercare questi talenti in casa nostra, nel nostro ambiente familiare, nelle nostre scuole popolari di musica, nei centri di aggregazione culturale e se possibile per strada.
 
Quella strada che ha formato migliaia di giovani musicisti e che oggi sembra morire sopraffatta dalla potenza dei Media. Portare qualcuno di loro, a prescindere dal tipo di genere, in un teatro dove proprio la musica pura non alberga normalmente è una operazione duale e di grosso respiro culturale. Di norma i giovani vedono le strutture teatrali come qualcosa di avulso dal loro mondo, ma al momento del contatto la cosa muta, quella che è indifferenza e a volte vera diffidenza si trasforma in interesse e amore.
 
La sinergia tra queste realtà può dare buoni risultati, il coinvolgimento di pubblico e la ricca tecnica musicale dei gruppi chiamati a tale compito possono e devono essere una occasione d’incontro tra realtà del territorio della periferia sempre più bistrattata e dimenticata, il teatro periferico, le istituzioni e tutte quelle componenti positive e propositive che magari non escono alla luce proprio per mancanza di visibilità, questo progetto vive della collaborazione attiva dagli insegnati e degli operatori della scuola di musica “Mozart” che presta la sua opera nel territorio del VI Municipio dal lontano 1983, struttura che accoglie e raccoglie le esigenze di un territorio periferico a volte di difficile gestione sociale.
 
Motivazione e stesura Integrazione generazionale partecipata, queste sono le parole d’ordine di questa performance aperta a tutti. Spazi come teatri e centri culturali debbono ora più che mai fare da residenza alle esigenze delle nuove generazioni, ma anche a qualche vecchio nostalgico della chitarra Rock, che ultimamente, vista l’emergenza pandemica non ha potuto essere protagonista o semplice spettatore di qual si voglia performance artistico musicale. L’intento è quello di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse. La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente. 
 
 
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Nel Segno del Rock 2 

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I Disartisti ospitano Luigi Perazzelli

Domenica 13 giugno, dalle 18:30, I Disartisti ospitano Luigi Perazzelli che ci farà scoprire e ascoltare in live il suo nuovo album nello spazio all’aperto dell’Ex Mercato Torrespaccata
 
Se passate per fare un saluto e per godervi la musica, il Bar 33 Giri è aperto per chi volesse fare aperitivo, sedersi ed ascoltare tranquillamente.
 
Non perdete la diretta sulla pagina FB de I Disartisti o su Twitch

Luigi Perazzelli

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Nel Segno del Rock

Sabato 12 giugno, dalle 20:00
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Erano i mitici anni sessanta quando un giovanotto un po’ spiantato girava con una chitarra sulle spalle per New York in compagnia di una bellissima ragazza con i capelli rossi. Erano sempre quegli anni quando un gruppetto di ragazzi inglesi si divertiva nelle cantine con il blues e ascoltava il Rock & Roll americano.
 
A quel tempo tanti giovani pensavano che la musica avrebbe tolto il male dal mondo e che l’amore avrebbe trionfato, come in America anche in Italia e in tutte le parti del globo. Qualcuno di loro si è bruciato come Icaro al sole, qualcuno ha resistito e qualcuno ha scelto di andarsene prima forse per lasciare di se un ricordo indelebile, magari a 27 anni come nel caso di Hendrix, della Joplin, dell’icona dei Doors, quel Morrison scomparso quasi nel nulla, come un fantasma e tanti altri che è impossibile elencare.
 
A noi sono rimaste le loro canzoni, i loro soli di chitarra e i loro volti, sempre più scavati e sempre più seducenti. Ma oggi? Dove sono andati tutti questi angeli e qualcuno di loro anche maledetto. Di sicuro è impossibile ripercorrere quelle strade, come è difficile che qualcuno possa risuonarci un solo alla Hendrix in modo spontaneo e senza l’ausilio di You Tube??? Però è sempre sulla strada o meglio dire è “On the road per citare un grande della letteratura come Jack Keruac e il suo lascito, che succedono le cose migliori.
 
Il territorio Est di Roma ha pullulato di questa forza e da decenni produce risorse artistiche di riguardo. Nei nostri quartieri sono nati e cresciuti musicalmente decine di artisti, solo per ricordarne qualcuno, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Michele Zarrillo, Paolo Carta, Giampiero Artegiani, Enrico Capuano e tantissimi altri che è inutile citare.
 
Ma dove nascono questi talenti, nelle cantine allora, nelle scuole di musica e nelle sale prova oggi. La nostra idea è proprio questa, ricercare questi talenti in casa nostra, nel nostro ambiente familiare, nelle nostre scuole popolari di musica, nei centri di aggregazione culturale e se possibile per strada.
 
Quella strada che ha formato migliaia di giovani musicisti e che oggi sembra morire sopraffatta dalla potenza dei Media. Portare qualcuno di loro, a prescindere dal tipo di genere, in un teatro dove proprio la musica pura non alberga normalmente è una operazione duale e di grosso respiro culturale. Di norma i giovani vedono le strutture teatrali come qualcosa di avulso dal loro mondo, ma al momento del contatto la cosa muta, quella che è indifferenza e a volte vera diffidenza si trasforma in interesse e amore.
 
La sinergia tra queste realtà può dare buoni risultati, il coinvolgimento di pubblico e la ricca tecnica musicale dei gruppi chiamati a tale compito possono e devono essere una occasione d’incontro tra realtà del territorio della periferia sempre più bistrattata e dimenticata, il teatro periferico, le istituzioni e tutte quelle componenti positive e propositive che magari non escono alla luce proprio per mancanza di visibilità, questo progetto vive della collaborazione attiva dagli insegnati e degli operatori della scuola di musica “Mozart” che presta la sua opera nel territorio del VI Municipio dal lontano 1983, struttura che accoglie e raccoglie le esigenze di un territorio periferico a volte di difficile gestione sociale.
 
Motivazione e stesura Integrazione generazionale partecipata, queste sono le parole d’ordine di questa performance aperta a tutti. Spazi come teatri e centri culturali debbono ora più che mai fare da residenza alle esigenze delle nuove generazioni, ma anche a qualche vecchio nostalgico della chitarra Rock, che ultimamente, vista l’emergenza pandemica non ha potuto essere protagonista o semplice spettatore di qual si voglia performance artistico musicale. L’intento è quello di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse. La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente. 
 
 
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Nel Segno del Rock 

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La Gatta Cenerentola

Domenica 6 giugno, dalle 19:00 
Il “Nuovo Coro Popolare, M° Paula Gallardo“,  rivisita l’opera teatrale “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone.
 
Omaggio alla memoria di Pablo Martìn Garcìa
 
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La Gatta Cenerentola 

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Serata Risata

Sabato 29 maggio, dalle 19:45 
Se sei saggio ridi” dice un motto latino.
 
Chi ha coraggio di ridere è padrone del mondo” diceva Leopardi… e per dirlo lui che era notoriamente un malinconico. 
 
Il buon umore equivale ad un elisir di lunga vita” questo motto è scritto sulla parete della associazione britannica di igiene mentale… e per essere scritto da chi ha un humor notoriamente strambo la dice lunga.
 
Ridere, saper cogliere l’ironia delle cose, analizzare con humor le situazioni più impensate… parliamone: sappiamo come è nato l’humour? Da dove hanno origine le battute, le barzellette, le freddure? E poi ancora… cosa succede quando si ride e come nasce la risata?
 
Stai con noi e affronteremo a modo nostro questo argomento… non mancheranno le risate, ma con quel pizzico di cultura che amiamo portare in tutti i nostri incontri. State con noi sabato 29 maggio alle 19:45 in diretta fb dalla pagina Ex Mercato Torrespaccata
 
Daje che se famo du risate!!!

Serata Risata

Se vi siete persi l’evento sulla risata e sul ridere potete riviverlo guardando il video
Daje che se famo du risate!!! 

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I Disartisti ospitano Federico Lobrano

All’Ex Mercato Torrespaccata, il 20 maggio dalle 12:30, in diretta sullo StreamPalco, I Disartisti ci faranno conoscere Federico Lobrano.

Le sue innumerevoli influenze musicali, citandone alcune: Pino Daniele, Seu Jorge, Alex Britti, Daniele Silvestri, Frank Sinatra, Bruno Martino, Jamiroquai, Earth Wind and Fire e molti altri artisti hanno permesso a Federico Lobrano di creare una poliedricità sonora unica nel suo genere è perfettamente riconoscibile all’udito, una sorta di marchio garanzia.

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“Il Bidone”

Sabato 22 maggio, dalle 19:45 
Cronologicamente “Il Bidone” si colloca tra “La Strada” e “Le notti di Cabiria” e risulta essere uno dei film più criticati e meno ricordati di Federico Fellini, accolto da un gelo assoluto alla Mostra del Cinema di Venezia, in seguito a ciò subisce profondi tagli che ne spazzeranno via circa venti minuti senza, con questo, riuscire ad ottenere sorte migliore al botteghino. 

«Il Bidone ha meno carte per piacere: c’è un fondo di disperazione e di vuoto nelle picaresche scorrerie di un branco di truffatori, adusi ai trucchi più lambiccati». (Mino Argentieri, Il cinema italiano dal dopoguerra a oggi, Roma, Editori riuniti, 1998, p.38.). 

Il 07 luglio 2001 viene presentata a Bologna e a Rimini in prima mondiale la versione autentica restaurata dalla Cineteca del LaboratorioL’immagine Ritrovata”, che restituisce i minuti mancanti con l’intento di mostrare al pubblico il film come fu presentato a Venezia e, di conseguenza, come lo aveva inizialmente realizzato Fellini. 

La serata in diretta FB ha l’intento di narrare la travagliata storia di questo film, per noi ingiustamente criticato, riflettendo e raccontando curiosità, aspetti tecnici, sociali e culturali legati al racconto che il trio Fellini, Flaiano, Pinelli elaborò sulla carta e che, con l’ausilio di attori del calibro di Broderick Crawford, Richard Basehart, Franco Fabrizi, Giulietta Masina e molti altri, Fellini trasformò in una pellicola che Tullio Kezich definì Kafkiana. 

“Il Bidone”

Film minore che tanto minore non è… 

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Grazie a tutti voi che ci seguite! 

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