Sabato 18 settembre 2021, dalle 21:00
All’inizio c’erano le pitture rupestri di Lascaux, poi arrivò Giotto e la sua prospettiva, la pittura rinascimentale, e le nuove vie.
Arriva poi la fotografia e il cinema nel XIX secolo, tutto questo è ormai passato.
L’immagine e la comunicazione tramite il grande schermo, in primis, nel secolo XX hanno assunto un ruolo di primaria importanza come veicolo di divulgazione delle idee e di mode. Il connubio potere/cinema/moda è un processo vecchio un secolo.
Lenin e poi Stalin nella Russia post rivoluzionaria misero in primo piano il rapporto col cinema, un cinema dai contenuti fortemente rivoluzionari e allo stesso tempo nazionalistici. Lo stesso fecero poi Mussolini e Hitler che arrivarono a costruire una industria cinematografica assoggettata al regime, ma anche in tutto il resto del mondo della prima metà del secolo passato questa tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale di rapporto con le masse. In Italia già prima del fascismo l’industria cinematografica si sviluppa come arte innovativa, a Pastrone in Cabiria del 1914 dobbiamo l’uso della macchina da presa su carrello, per permettere l’avvicinamento e l’allontanamento del punto di ripresa, tanto per rendere l’idea di quello che il genio italico ha dato a questa nobile arte. A Roma comunque nasce il cinema italiano.
Nel 1904 Filoteo Alberini fonda il Cinema “Moderno” in quella che allora era Piazza Esedra e l’anno successivo, nel 1905, lo stesso Alberini gira uno dei primi lungometraggi del cinema italiano “La presa di Roma”. La città eterna dal quel momento in poi diventa punto di riferimento e, allo stesso tempo, musa ispiratrice del cinema italiano. Nel 1937 viene costruita su un’area rurale Cinecittà, un complesso composto da 73 edifici, tra cui 21 teatri di posa, centrali elettriche, uffici della direzione su progetto dell’architetto Gino Peressutti.
Forti di questa tradizione e passione dedichiamo questa giornata al cinema, l’arte visiva che per anni ha trascurato i luoghi e i suoni di un mondo che a volte era scomodo da descrivere, una realtà che invece alla fine della guerra diviene prepotentemente protagonista. Lamberto Maggiorani, divo al contrario che visse poco lontano da Torre Spaccata. Nello stesso municipio infatti alberga il quartiere della Breda, complesso industriale del fascismo, ora sobborgo a ridosso di Tor bella Monaca, zona molto più famosa, nel bene e nel male.
Come tutti sapete possiamo condividere con il pubblico gli spettacoli per il momento per un massimo di 20/25 persone a Teatro, naturalmente muniti di green pass, per chi ancora non lo avesse, il tampone è obbligatorio.
Nuovo Cinema… Periferia
Avete perso l’evento? Nessun problema! Guardate il video della diretta.
Grazie a tutti!
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