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Tre giornate di Festival dell’Arte Spaccata

Siamo uscite da queste tre giornate di Festival sottosopra, svuotate, rigirate, riempite e un po’ stravolte.
Ci piacerebbe dire che ne siamo uscite senza parole, ma purtroppo non è così (spoiler: sarà un pippone).

Ne siamo uscite invece piene di parole di gratitudine e di meraviglia per la magia che si è creata in queste tre giornate.
Tre giornate di condivisione e di apertura, di occhi spalancati, di teatro, di danza, di cinema, di arte visiva, di spritz, di sorrisi, di orecchini regalati e vestiti nuovi, di nomi storpiati e microfoni spenti (da noi, ovviamente), di musica e poesie, di carta igienica rock e di risate fragorose. 

Ne siamo uscite con il cuore gonfio e gli occhi grandi, pieni di una bellezza rara e preziosissima. 

Ne siamo uscite colme di gratitudine verso tutte le persone che hanno fatto parte di questa grande giostra, in ogni modo forma e ruolo, che hanno costruito un pezzetto di questo immenso puzzle. 
Non mancheranno le parole (e questo ce pare chiaro) per ringraziarle e nominarle tutte quante (spoiler: seguiranno altri pipponi). 

Ma per ora vogliamo spendere parole di una gratitudine che si rinnova giorno dopo giorno per Daniela, la presidente dell’Associazione Calpurnia e mamma dell’Ex Mercato, per aver scelto di condividere con noi questo sogno visionario, per averci permesso di percorrere con lei questa strada ancora tutta da immaginare e per camminare con noi passo dopo passo. 

Questo Festival, questa bellezza e questa ricchezza, costruite e nutrite insieme a Daniela, sono dedicate a Marco, che ha messo le fondamenta e il concime perché tutto ciò potesse crescere e germogliare, che ci ha insegnato come permettere che gli ingranaggi continuino a girare, e a cui non smetteremo di essere grate per il dono immenso che, nostro malgrado, ci ha lasciato. 

E non smetteremo di essergli grate perché se ora leggesse queste parole ci risponderebbe: SIETE STATE BRAVE, PEZZE DE MERDA

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Dobbiamo dirvi ancora due cose (e con dobbiamo dirvi intendiamo… desideriamo farvi un altro pippone!). 

La prima: i corti finalisti della quarta edizione del Festival dell’Arte Spaccata assegnatari delle residenze artistiche sono: 

Variazioni su un paio di Calze blu | Boarino/Sighinolfi 
Ri-mediare un corpo fallace | Martina Cavazzana 
Da quali stelle siamo caduti? | Collettivo Il Nido 

Noi siamo molto felici e speriamo anche loro, visto che dovranno vedere le nostre magiche faccette per un bel po’ di giorni 

La seconda: Grazie. 

Vogliamo ringraziare in ordine sparso e non esaustivo: 

tutte le compagnie e ə artistə che si sono esibite al concorso Teatro Spaccato, per la fiducia e la condivisione preziosa del loro lavoro; 

la giuria, nelle persone di Ilaria Fantozzi, Emilia Agnesa, Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich, Claudia Pelliccia e Marta Sponzilli, per aver accettato questo delicato ruolo e per averlo svolto con cura e dedizione; 

tuttə ə artistə che hanno curato mostre e installazioni per aver donato il loro lavoro e aver costruito insieme a noi: Giovanna Zanchetta, Paola Favoino, Andrea Milano, Broken Spirits Production, Chiara Ferlito, Mila Damato e Alessandro Marasca, Ratoghèton e Michela Califano

tuttə ə artistə che si sono esibite in varie forme e tempi per aver scelto di essere lì con noi e per la ricchezza inestimabile che hanno condiviso: Laura De Carolis e Laura Frau, Marta De Medici, la Marlon Banda, Andrea Mammarella (e tuttə ə artisti della StandUp Comedy), Erica Galante, Bulla eAlish

Ratoghèton e Mila per la locandina meravigliosa; 

il Chiosco 33Giri per gli spritz e i panini strepitosi; 

Andrea, Federico, Mario, Alessandro, Fernando, Francesco, Lucrezia, Emanuela, Ciprian e tutte le mani visibili e invisibili che hanno lavorato con noi in questi mesi perché tutto ciò fosse possibile; 

Valerio Bisozzi e Elena Contrino, ə nostrə schiavə ufficiali, per la collaborazione indispensabile e tuttə ə schiavə non ufficiali per il loro aiuto silenzioso: Riccardo, Erica e tantə altrə; 

Francesco, per essere una colonna portante; 

TommieQubla senza cui questo Festival ormai non sarebbe possibile; 

Daniela Berni, senza cui nulla sarebbe possibile. 

Grazie 

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Giorno 1
L’emozione, l’ignoto, i bigliettini, il Premio Scengxwzsxzydfyi, la musica, i vestiti, le mostre, le piume, i giornali strappati, gli orecchini nuovi, le magliette nuove, la carta igienica sul palco, i discorsi (non) banali, le scope per pulire e le scope per suonare, i panini, le mani invisibili e le mani visibili.
Grazie 
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Giorno 2
La felicità, le birre anche se nessuno beve la birra, le sedie piene, i corpi, le maschere, la danza, gli sguardi, le risate, gli spritz, i cani che corrono, la fila al bar, gli accenti sbagliati, gli incontri nuovi e gli incontri di sempre, le chiacchiere fino a tardi ma non troppo, la promozione molesta e le mani strette.
Grazie 
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Giorno 3
L’inizio e la fine, cerchi che si chiudono e cerchi che si aprono, la commozione, gli imprevisti, gli accrocchi, gli schiavi non-schiavi, la gratitudine, il buio e le luci, le parrucche, i quadri, gli applausi, la giuria presentata (quasi) bene, le installazioni, il cinema, le mostre e la magia di tre giorni, i doni inaspettati, la musica e la voce, i sorrisi e gli occhi negli occhi, la fine e l’inizio.
Grazie 
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Il progetto, promosso da Roma Capitale – Assessorato alla Cultura, è vincitore dell’Avviso Pubblico, curato dal Dipartimento Attività Culturali, per il reperimento di progetti per la concessione di contributi destinati a sale teatrali private con capienza inferiore a 100 posti, per progetti di ricerca e sperimentazione per la Stagione 2023/2024. 
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