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Bilanci e prospettive e che prospettive…

Dicembre si sa è il mese dei bilanci e delle feste, feste che ogni anno risentono sempre più della crisi economica ma di più di quella culturale. L’Italia paese di vati, santi ed eroi e soprattutto di artisti ora è in profonda crisi morale, poiché da più di vent’anni a questa parte il bel paese si è visto sottrarre proprio quelle risorse che fino a qualche tempo fa garantivano quella stabilità, anche se minima, alle risorse della cultura, che non è solo benessere morale ma anche fisico.

Un imbarbarimento del linguaggio televisivo, perché quello poi conta oggi e viene compreso, visto l’analfabetismo strutturale degli italiani, sicuramente ha contribuito a questo processo di regressione. Trasmissioni che muovono su argomenti posticci, litigi tra congiunti, chiaramente falsi, piccole conquiste e riconquiste del cuore, ancora più false e peggio allestite e altamente improbabili, come i personaggi che le animano sono il pane quotidiano del povero utente televisivo. Invettive rabbiose di piccoli e maldestri caporali che si ergono a gradi superiori, e chi più ne ha più ne metta.

Tutto questo da una parte e dall’altra una società che rimane o tenta di rimanere civile e umana, modello bistrattato proprio dai personaggi di cui sopra. Calvino nei suoi scritti diceva “Io penso che il divertimento sia una cosa seria”, poche parole e una grande verità. Cultura non è solo libri alti e scritti piccoli, non è solo musica dodecafonica o “L’Anello del Nibelungo” di Wagner ascoltato rigorosamente in tedesco e senza sottotitoli, cultura è anche il leggere leggiadro e ascoltare musica che ci rallegra e ci diverte, magari suonata da e per quattro amici al bar. Purtroppo però anche quest’ultime forme stanno scomparendo. La socialità è stata sostituita dalla corsa all’ultimo gingillo telefonico, anche a costo di indebitarsi e non mangiare per i mesi a venire. 

Roma, culla della civiltà occidentale prima e faro d’oriente poi, città che annovera tra vari primati quello di essere stata additata come il cancro d’Italia, una Roma ladrona, una Roma coacervo di interessi criminali, piena di fannulloni e perditempo, epiteti sparati da piccoli personaggi in cerca di notorietà prima e voti poi, che oggi mentono proprio su quegli attributi, ma che il web, per nostra fortuna ha immortalato. Loro sono oggi i peggior detrattori di un modello culturale che ha visto la nostra città primeggiare in tutti i campi dell’arte, dal cinema alla letteratura, dallo sport alla musica.

Nella nostra sempre più desolata periferia, qualche manipolo di persone comunque muove sempre passi decisi, i fatti di Centocelle e i roghi criminali non fermano questo movimento di riscatto, oggi un bar o un Pub aperti fino a tardi, con i rischi che conosciamo, un piccolo negozio, una libreria e ogni luogo che illumina e crea movimento è un fortino che va difeso. In questi giorni una delle maxi operazioni contro la criminalità organizzata ha portato ad un azzeramento delle teste pensanti delle cosche in Calabria, notizia questa che non ha avuto il giusto impatto mediatico. A tutto ciò poi colpiscono le parole del magistrato che ha coordinato l’operazione che invita i giovani a tornare alle proprie origini e alla loro terra ad occupare quegli spazi morti per non lasciare aria all’illegalità. Questo fa ben sperare. 

Dicevamo all’inizio di bilanci, all’Ex Mercato di Torre Spaccata per tutto l’anno 2019 si sono susseguiti eventi culturali, un piccolo sunto è nella rassegna di locandine e le immagini che pubblichiamo in allegato. Musica, teatro, rassegne, convention, incontri con personaggi dello spettacolo e della cultura romana e non. Autori e registi televisivi e teatrali, glorie della TV che fu e della TV che sarà… Ne citiamo solo alcuni per dovere di cronaca. Il ballerino RAI Jack la Cayenne, accompagnato da Marco Giusti (Stracult), il cantautore Roberto Kunstler, direttamente dal vecchio Folk Studio e vincitore di Sanremo con i testi scritti per Sergio Camariere, il giovane conduttore RAI, Mario Vai, (Uno mattina e altri programmi RAI), il compositore di colonne sonore Marco Werba, (Dario Argento e altri), il comico e attore Salvatore Marino (Zelig e altri programmi), il regista Franco Bertini, e una infinità di ospiti più o meno importanti ma tutti partecipi e consapevoli del mandato dell’Ex Mercato, struttura che in periferia coglie e accoglie iniziative di livello.

Il 2020 sarà zeppo di iniziative e altri stimoli, è previsto un memorial sulla figura di un altro grande periferico come noi, il cantautore e compositore Giampiero Artegiani, vincitore con Massimo Ranieri di Sanremo con uno dei capolavori della nostra musica, la canzone “Perdere l’amore”. Artegiani nativo di Centocelle fu insieme a Michele Zarillo e Paolo Faenza il fondatore dei Semiramis, gruppo Progressive degli anni ’70. Come autore ha scritto testi e musiche per Michele Zarillo, Franco Califano, Manuela Villa e altri. Giampiero ci ha lasciato nel febbraio 2019, il 14 maggio 2020 avrebbe compiuto 65 anni, a lui sarà dedicata proprio nel mese di maggio all’Ex Mercato una o più serate in ricordo. Allo stesso modo si organizzeranno incontri, dibattiti e convention proprio sul progressive italiano, e quello romano in particolare. Gruppi come Il Banco Del Mutuo Soccorso, I Semiramis, I Goblin e altri nascono proprio a Roma, a loro sarà dedicata una particolare attenzione così da far conoscere ai giovani musicisti e non un’altra eccellenza della nostra città.       

Per tutto l’anno 2020 sono previste poi altre iniziative culturali rassegne, dibattiti, incontri, fiere, forum ed eventi a tema con particolare attenzione al mandato primario della struttura di realizzare un vero e proprio progetto di diffusione della cultura e di costituire un luogo d’incontro e discussione per il quartiere e non solo. Al contempo proseguono e si allargano le attività di Scuola Popolare di Musica, i Corsi Base di Teatro, di Yoga e altro. 

Sempre per dirla come Italo Calvino:  

“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”

Un augurio di buone feste ai lettori

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Stella che cammini

Dal 8 al 15 dicembre 2019 

Stella che cammini 

L’umanità intera è quello che è perché dall’inizio della nostra storia abbiamo viaggiato per cercare posti dove vivere meglio. La ricerca della salvezza per sé e per la propria discendenza è la molla che ci ha spinto dall’inizio dei tempi ad attraversare deserti, montagne e mari; gli uomini da sempre e per sempre viaggeranno materialmente per vivere meglio o mentalmente per studiare nuove tecnologie utili a vivere meglio. 

Solo ritrovando questa consapevolezza possiamo riconoscere in ogni luogo la cometa di chi si mette in viaggio per la vita. 

Questo il senso dell’evento che Calpurnia vuole offrire ai suoi ospiti: diversi cieli – stesse stelle.
Perché anche se viviamo sotto diversi cieli siamo tutti sotto le stesse stelle e tutte le famiglie sono sacre agli occhi della vita.

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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HORROR ITALIA, un’arte Povera e Veramente Artigiana

Quentin Tarantino il regista e attore di origine italiana, vincitore di vari premi e riconoscimenti cinematografici internazionali, ha dichiarato e senza mezzi termini che la sua opera cha va in veste di regista di film come “Le Iene” (1992), chiaro omaggio al cinema di genere italiano anni ’70, a ruolo di attore in opere come “Dal tramonto all’alba” (1996), è stata influenzata proprio dalle pellicole, considerate a torto di serie B, dei nostri artigiani del cinema. 

Riccardo Freda, Mario Bava e il figlio Lamberto, Antonio Margheriti e Lucio Fulci, gli ultimi tre romani di nascita, gli altri romani d’adozione hanno tra gli anni ’50 e ’80 prodotto piccoli capolavori del cinema horror e di genere. 

Per dirla con le parole dello stesso Mario Bava, “Il nostro paese non è abituato al gotico come succede nei paesi nordici, da noi dopo tre giorni di pioggia torna il sole, quindi questo genere fa fatica ad affermarsi”. Fu invece Riccardo Freda, proprio con Mario Bava alla fotografia, nel 1957 a inaugurare la stagione del film fantastico italiano, anche se piccoli sprazzi li possiamo già trovare nell’opera di De Sica con “Miracolo a Milano” (1951), e il film del 1920 “Il mostro di Frankenstein” di Eugenio Testa ispirato al romanzo di Mary Shelley

I Vampiri”(1957) di Freda è ambientato a Parigi, per dare una location distante dalle patrie terre, cercando così di non incorrere nella censura, organo statale allora spietato contro ogni forma di richiamo al demoniaco o al fantastico in genere, il film fu girato a Roma negli studi della Titanus, allora locati alla Farnesina. Da allora, anche se la pellicola non ebbe successo immediato, si aprì una stagione tutta italiana dove la cinematografia di genere fantastico crebbe parallelamente ad altri prodotti avulsi dalla tradizione italica, come il Western e il Noir. 

Sempre a due romani dobbiamo i primi Sci-Fi italiani, Paolo Heush e Antonio Margheriti, il primo con il catastrofico e ambientalista “La morte viene dallo spazio” (1957) e il secondo con “Space-Men” (1960), film che risentono del clima di quegli anni. La conquista dello spazio e la guerra fredda, erano argomenti che allora affascinavano una buona fetta di appassionati e curiosi, quei film furono girati con scarsi mezzi economici ma rappresentano ancora oggi un documento che attribuisce alla nostra città un altro primato, quello di essere stata la culla di iniziative culturali e imprenditoriali di valore, a dispetto dei detrattori delle capacità della nostra città. 

Nei giorni 14 e 15 dicembre 2019 nei locali dell’Ex Mercato di Torre Spaccata si terrà la seconda edizione del “Roma Blood Fest, convention dell’Horror e del Fantastico”, la prima svolta nel 2018 ha visto oltre che la partecipazione di molti operatori, registi, attori e appassionati del genere la presenza di uno dei massimi esponenti della musica da film italiana e internazionale, il Maestro Claudio Simonetti, che insieme ad altri ha dagli anni ’70 in poi firmato le migliori colonne sonore di film fantastici e horror. Di seguito il programma completo dell’iniziativa. 

Sabato 14 dicembre 
Ore 14:30 Incontro con Simone Starace e Michele De Angelis e presentazione del Dvd “Blood Theatre
Ore 14.45 Proiezione del film “Blood Theatre” (Usa 1986, regia di Rick Sloane)
Ore 16.30 Incontro con Luigi Boccia e presentazione del fumetto “I Posseduti” (Weird Edizioni)
Ore 17:00 Incontro con Lorenzo Lepori e presentazione del trailer di “Il tuo sepolcro… La nostra alcova – Beyond the Omega” 
Ore 17:30 Incontro con Marco Werba e presentazione del libro “La musica del cinema thriller” (Falsopiano)
Ore 18:15 Incontro con Alex Visani e presentazione del film “Stomach
Ore 18:30 Proiezione del film “Stomach” (Italia 2019, regia di Alex Visani)
Ore 20:50 Proiezione del film “L’Altra Dimensione” (Italia 1993, regia di Fabio Salerno

Domenica 15 dicembre 
Ore 14:00 Incontro con Simone Starace e Michele De Angelis e presentazione del Dvd “The Visitants
Ore 14:15 Proiezione del film “The Visitants” (Usa 1986, regia di Rick Sloane)
Ore 15:45 Incontro con i registi Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia e presentazione del Dvd “Via Selmi
Ore 16:00 Proiezione del documentario “Via Selmi” (Italia 2008, regia di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia)
Ore 17:00 Incontro con Welt e presentazione del libro “Legacy of Darkness – L’Arte di Welt” (Shatter Edizioni)
Ore 17:30 Incontro con Antonio Tentori e presentazione del libro “Livello Scarlatto – Cult Movies dell’horror italiano” (Shatter Edizioni)
Ore 18:00 Incontro con Andrea Marfori e presentazione del film “Escaperoom: Quest of Fear
Ore 18:15 Proiezione del film “Escaperoom: Quest of Fear”(Italia/Russia 2018, regia di Andrea Marfori
Ore 20:45 Incontro con Claudio Lattanzi e Antonio Tentori e proiezione del trailer di “Everybloody’s End
Ore 21:20 Incontro con Antonio Bido e presentazione del Dvd “Antonio Bido – Early Films” 

Sempre nel mese di dicembre una mostra su un’altra tradizione popolare italica, quella del presepe, dal titolo “Stella che cammini” un incipit e una occasione che deve farci riflettere.

L’umanità intera è quello che è perché dall’inizio della nostra storia abbiamo viaggiato per cercare posti dove vivere meglio. La ricerca della salvezza per se e per la propria discendenza è la molla che ci ha spinto dall’inizio dei tempi ad attraversare deserti, montagne e mari; gli uomini da sempre e per sempre viaggeranno materialmente per vivere meglio o mentalmente per studiare nuove tecnologie utili a vivere meglio Solo ritrovando questa consapevolezza possiamo riconoscere in ogni luogo la cometa di chi si mette in viaggio per la vita. 

Questo il senso dell’evento che Calpurnia vuole offrire ai suoi ospiti: diversi cieli – stesse stelle  
Perché anche se viviamo sotto diversi cieli siamo tutti sotto le stesse stelle e tutte le famiglie sono sacre agli occhi della vita.

Vi aspettiamo

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Evento Cosplay

Domenica 28 aprile 2019
Al “Torrespaccata Comics” – 9° Edizione 

Evento Cosplay  

Durante il Torrespaccata Comics, giunto alla 9° edizione, avranno luogo dalle ore 10:00 diverse attività cosplay, tra cui un foto set gratuito e fruibile per tutti. 

Ospiteremo i cosplayers che si cimenteranno in una sfilata competitiva e un’esibizione a premi. 

Concluderemo con il live dei K-Host, un duo che porta a Torrespaccata la cultura musicale del k-pop e j-pop. 

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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Eventi

Calpurnia in Fantasy

Sabato 16 & domenica 17 marzo 2019

Calpurnia in Fantasy  

Evento a tema fantasy aperto a tutti i cosplayers. Il tema di questa edizione varierà da magiche fate a streghe cattive, da assassini a cavalieri templari, da gotico a steampunk! 

Durante lo svolgimento sarà fruibile per tutti i partecipanti cosplayers un fotoset totalmente gratuito, avremo per tutta la durata dell’evento della musica mistica e delle scenografie fantasy, per poi premiare il miglior disegno a tema della giornata, una cena tutta in stile medievale con spettacolo annesso, una sfilata tutta in stile steampunk, un open day sul teatro e per concludere un fantastico contest totalmente a tema. 

Ma per non dimenticarci di nessuno, sarà presente anche l’animazione per i bambini. 

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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Christmas Carol

Sabato 15 dicembre 2018, dalle 10:00 

Christmas Carol   

Per farci gli auguri di Natale ci vediamo tutti all’Ex Mercato di Torrespaccata.

Unendo il clima natalizio al cosplay abbiamo organizzato, oltre al fotoset natalizio, un contest con lo stesso tema, un live dei K-Host, cioccolata calda, panettone e un regalino per tutti. 

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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Calpurnia Party

Domenica 24 novembre 2019

Calpurnia Party  

Piccolo raduno per cosplayers, fotografi e chiunque voglia divertirsi una giornata, in compagnia di amici. 
Lo scopo è il divertimento, mangiare insieme, scattare qualche foto, bere una cioccolata calda accompagnata da qualche dolcetto e non mancherà qualche piccola sorpresina. 

Scatteremo qualche foto insieme e ci divertiremo con il karaoke e qualche ballo, e ci saranno inoltre delle piccole sorprese. 
Concluderemo salutandoci e augurandoci le buone feste. 

Vi aspettiamo numerosi il 24 Novembre!!! 

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Il Peso del coraggio

Il peso del coraggio è una performance teatrale dedicata alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tale ricorrenza viene celebrata il 25 novembre ed è stata ufficializzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 ma ha radici ben più lontane nel tempo: fu nel 1981 che un gruppo di attiviste riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà, scelse questa data in ricordo del brutale assassinio, avvenuto il 25 novembre 1960, delle sorelle Mirabal, ferventi oppositrici del regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo in Repubblica Dominicana. Tale ricorrenza trova diffusione in Italia solo dal 2005 e, spesso, ne viene ignorata l’origine.

La performance, basata sul libro “Il tempo delle Farfalle” di Julia Alvarez, ha lo scopo di far conoscere la storia di Minerva, Patria, Mate e Dedè, “Las Mariposas”, le farfalle, loro nome in codice nella lotta contro quella che è ancora considerata una delle dittature più feroci dell’America Latina. 

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Come i pini di Roma la vita non li spezza… La musica d’autore a Roma

Una mano bianca e una nera chiuse in una stretta serrata e indissolubile. Questo era il simbolo, oggi diremmo logo, del Folkstudio. Agli inizi degli anni ‘60 un nero e un bianco portarono in cantina quello che a Roma era prassi fare nelle piazze nei raduni estivi. Prima di loro streghe e donne fatali si contendevano il primato in una città col sole da marzo a novembre. Poi sul folk studio c’è una leggenda, una leggenda che racconta di un menestrello proveniente dall’America con il viso pallido, riccioluto e magro come un chiodo che si posò sul trono di Trastevere… Bob Dylan e da li il mito. Da allora decine sono stati gli artisti che hanno calcato il palco del mitico Folkstudio di Roma, noti meno noti, conosciuti e ricordati come i quattro ragazzi della canzone di Venditti: lo stesso Antonello, il compianto Giorgio Lo Cascio, Francesco de Gregori e Ernesto Bassignano, e altri che fatta una breve apparizione sono caduti nel dimenticatoio. Poi quelli che anche dopo la loro scomparsa continuano a vivere con le loro canzoni, cantautori come Stefano Rosso e Rino Gaetano, solo per citarne due dei più famosi, sono sempre presenti nelle nostre discografie e soprattutto nei ricordi di molti.

Nel settembre 2018 all’Ex Mercato di Torrespaccata c’è stata una due giorni dedicata alla musica d’autore ispirata alla figura di Luciano Bianciardi, mentore e “suggeritore” di cantautori come Enzo Jannacci e Giorgio Gaber, una due giorni piena di stimoli e riflessioni su quel fenomeno che ha visto pian piano salire alle vette del successo i “Cantautori” termine questo portato al soglio della cultura le “canzonette” da uno dei padri della nostra musica moderna, Nanni Ricordi, coraggioso e visionario manager. Vocabolo poi trasportato in alto da un altro romano doc Vincenzo Micocci. Si proprio quel Vincenzo che Alberto Fortis voleva ammazzare in una delle sue prime canzoni, insieme ad una invettiva crudele contro i romani, di cui Fortis si pentirà, ma che i romani di una certa generazione non hanno ancora dimenticato, le stesse invettive come “Roma ladrona” che fino a qualche anno fa erano di moda e che oggi qualcuno, lo stesso che le ha usate per scalare vette politiche, dice di non aver mai pronunciato, si la memoria certe volte inganna… La canzone romana comunque va avanti, l’esperienza della musica creata nonché compiuta per diletto e magari proposta ad un piccolo pubblico, non nasce però al Folkstudio negli anni 60/70 è più antica. La canzone popolare e gli stornelli del Sor Capanna, al secolo Pietro Capanni ne sono un solido esempio. Poco più tardi la figura di Romolo Balzani che potremmo definire il “Proto Cantautore”, poiché scriveva, suonava, cantava e addirittura produceva i propri dischi e la figura di Ettore Petrolini, trasformista e attore elevano la canzone romana al rango di quella napoletana, tradizionalmente più blasonata, poiché supportata da un impianto compositivo di tutto rispetto.

Nel 2019 l’esperienza della musica d’autore continua con una rassegna proprio dedicata al Folkstudio, all’Ex Mercato è prevista una tre giorni dove ogni serata sarà gestita da un cantautore, il quale condurrà i propri amici in un percorso fatto di poesia, canzone e prosa, dove i temi saranno proprio quelli cari alla nostra tradizione, un omaggio a questa città  troppo spesso crocevia di interessi politici di basso livello, interessi che lasciano indietro proprio quello per cui la città di Roma è unica, la sua immensa e millenaria cultura di tolleranza e ospitalità. Una delle canzoni più simpatiche di Alvaro Amici recitava “Più semo e mejo stamo”, tanto per dire. La rassegna è anche un omaggio ad un altro grande romano, il professor Gianni Borgna che ci ha lasciato cinque anni fa. Illustre didatta universitario e ricercatore, Borgna ha scritto tutto quello che si poteva scrivere sulla nostra musica e soprattutto sulla città di Roma. Il 16 novembre 2019 all’Ex mercato sarà ospite d’onore della struttura il cantautore Roberto Kunstler, presentato da Luigi Perazzelli, proprio uno dei ragazzi, ormai cinquantenni del Folkstudio. Per chi non lo conosce Roberto Kunstler ha vinto un Sanremo come autore di una delle canzoni più belle di Sergio Cammariere, quell’impasto tra musica melodica e Jazz che ha per titolo “Tutto quello che un uomo”. Roberto oltre che le sue canzoni presenterè il suo libro “Cantiere 50 canzoni, poesie e altri versi”, uno spaccato sulla sua carriera e la musica d’autore dal 1979 al 2019.

Il giorno 23 novembre 2019, sempre all’Ex Mercato di Torrespaccata sarà di scena la seconda edizione della “Cinema in Pellicola Day”, una giornata dove appassionati, operatori, collezionisti e curiosi potranno godere di piccole e grandi proiezioni esclusivamente su pellicola, si proprio quella pellicola che tanto ha dato al cinema ma anche a quello che era il movie film, quei piccoli filmini in super 8 che hanno documentato, prima delle videocamere e dei selfie, la vita quotidiana. Tutti i formati saranno presentati e proiettati, dal 8 e super 8 millimetri al 16 mm, per finire col cinematografico 35 mm. Ospite d’onore sarà il regista Sergio Martino, regista cult degli anni ’70, autore di pellicole come “La coda dello scorpione” o “Lo strano vizio della signora Ward” interpretato da una delle icone del cinema italiano Edwige Fenech. In allegato il comunicato stampa dell’associazione promotrice.

Sabato 30 novembre avrà luogo una performance teatrale dedicata alla giornata internazionale per l’eliminazione della violenza controle donne. Tale ricorrenza viene celebrata il 25 novembre ed è stata ufficializzata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 ma ha radici ben più lontane nel tempo: fu nel 1981 che un gruppo di attiviste riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà, scelse questa data in ricordo del brutale assassinio, avvenuto il 25 novembre 1960, delle sorelle Mirabal, ferventi oppositrici del regime dittatoriale di Rafael Leónidas Trujillo in Repubblica Dominicana. Tale ricorrenza trova diffusione in Italia solo dal 2005 e, spesso, ne viene ignorata l’origine. La performance, basata sul libro “Il tempo delle Farfalle” di Julia Alvarez, ha lo scopo di far conoscere la storia di Minerva, Patria, Mate e Dedè, “Las Mariposas”, le farfalle, loro nome in codice nella lotta contro quella che è ancora considerata una delle dittature più feroci dell’America Latina.

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Ottobrata Romana All’Ex Mercato

Se pensiamo a Rugantino ci troviamo a rivivere Roma in piena età papalina, mentre con Fregoli torniamo ai tempi della Belle Epoque, invece con “Roma Capoccia” di Venditti ci riconduce direttamente all’ormai storico Folk Studio. Tre epoche diverse ma un unico luogo: Roma, e un’unica lingua perché un dialetto quando diventa storia e lascia dietro sé quello che ha lasciato il “romanaccio”, di lingua ci piace parlare. Dagli scritti di “Cronica d’anonimo romano” del ‘300 fino a “Roma capoccia” di Venditti, passano 700 anni, sette secoli durante i quali Roma ha visto passare sulle sue strade papi, re, imperatori e tutta una serie di personaggi più o meno famosi. I vicoli della città eterna e i grossi agglomerati urbani che ormai si estendono ben oltre “le mura” e ormai lontani anche da “Fori porta” sono e sono stati testimoni oculari di avvenimenti che diventano storia, la stessa che occupa buona parte dei libri di testo specializzati in tale materia. A Roma si è concretizzata una ridda di eventi che hanno sia positivamente che negativamente cambiato il volto alla città in primis, ma anche alla nazione e al mondo intero. La presenza del papato prima, centro della cristianità e successivamente il ruolo di capitale d’Italia, hanno fatto di Roma e del suo popolo un elemento cosciente delle proprie capacità e del suo ruolo fondamentale nelle decisioni, anche quelle estreme. Insieme a tutto ciò poche comunità hanno testimoniato con scritti, raffigurazioni e soprattutto con forme d’arte come la poesia e la canzone, le trasformazioni, i fatti di una città e cantato e raccontato i suoi pregi e i suoi difetti. Tutto questo con una lingua quasi sempre in evoluzione, che ha mantenuto una costante radice, senza mai cangiare troppo o senza stravolgere completamente la propria natura irriverente. Le “pasquinate”, gli “stornelli” e i moderni “rapper”, passando per Sor Capanna e Ciancaribella  mantengono una vena di sarcasmo come i versi del Belli e quelli ancora più profondi e irriverenti di Sallustri.

Prelati, nobili, più o meno blasonati, popolani, guardie e ladri sono stati sempre bersaglio di questa vena romana, forse la presenza e la permanenza dei poteri forti che da sempre abitano a Roma ha dato ai suoi illustri cittadini la consapevolezza di essere custodi di un sapere e di una serie di misteri che, se svelati al resto del mondo, potrebbero cambiare le sorti del genere umano.

I segreti del Vaticano e del Viminale sono ormai argomento noto di discussione come lo sono le trame oscure dei vari banchieri, banditi e uomini di governo ormai accomunati da un solo destino quello di gettare un’ombra sinistra sulla città eterna.

Anche qui i nostri poeti e cantanti non hanno fatto sconti a nessuno, come del resto i nostri cineasti, film come “In nome del Popolo Italiano”, o “Brutti, sporchi e cattivi”, per citarne solo due, sono simbolo di una città fatta di palazzi del potere ma anche di baracche e fanno da giusto compendio ad un linguaggio, quello delle immagini, sempre critico e attento alle contraddizioni di una metropoli, che in passato ha vestito abiti più importanti, quello per esempio di ombelico di un impero o di centro di una delle religioni più importanti e seguite del mondo.

Parallelamente alle produzioni di stampo sociale e di costume, con la rivalutazione di figure come Petrolini, Fregoli e Balzani ad opera di Lando Fiorini, “Gabriellona” Ferri e Alvaro Amici  negli anni settanta a Roma nasce la canzone legata al disagio delle periferie e non solo, quel disagio che tanto ispirava Pasolini che romano non era. Ecco allora che Edoardo De Angelis scrive una delle canzoni che fa da spartiacque tra i due mondi: “Lella”. In questa canzone che è d’autore anche se non sembra, abbiamo tutto; la passione, la consapevolezza della colpa che si deve confessare per forza, ma senza rimpianti e la spiaggia di Ostia, il braccio teso verso il mare di Roma, dove nella realtà troverà la morte Pasolini che probabilmente con i suoi film e i suoi scritti molto ha contribuito alla formazione di quei giovani che oggi cantano Roma e le sue strade. La “Lella” di De Angelis e la “Lilly” di Antonello Venditti dividono lo stesso triste destino, quello di essere donne e vittime in un mondo dove la fanno da padrone la morale, il sopruso e il denaro.

Ma la canzone e la poesia romana non sono solo questo, serenate e “canzoni belle e appassionate” per dirla come Petrolini sono l’altra faccia di una città che ha mantenuto il buon umore e il sentimento alto anche nei momenti peggiori. Pur se martoriata da bombardamenti, deportazioni e soprusi di ogni genere Roma dopo ogni guerra ha la forza ancora di poetare e cantare di “Nannarelle” e”Ninette”. “Nunziata” che viene chiamata dall’amato alla finestra non è altro che uno dei momenti più alti della canzone popolare. I barcaroli a cui “Riassomma er viso de Ninetta bella”. La “Gente de borgata” raccontata da uno che di Roma non è, ma viene dal sud, definendosi un bastardo e che narra la sua città di adozione forse meglio di chi è romano, le “Ballate Rap” scandite con un linguaggio ormai quasi incomprensibile ai romani D.O.C., il tutto spalmato nell’arco di poco più di un secolo, sono la testimonianza di una evoluzione culturale che passa per tutte le discipline del linguaggio, dalla canzone alla poesia. Parole come “Ciumachella” e “Core adorato” sono ormai in disuso nel lessico popolare, ma sono però riproposte con termini nuovi, tanto da riempire ancora l’etere, prima e oggi il Web fino ad essere “pompati”, per usare un termine nuovo di zecca, dagli altoparlanti delle macchine che sfrecciano dal centro alla periferia e viceversa. Al contempo questa piccola grande ricorrenza vuole essere un souvenir delle belle giornate romane di ottobre ancora piene di sole, come se l’estate non volesse lasciarci, ma anche delle grandi iniziative di piazza, come il festival di San Giovanni, un atto di ossequio a luoghi di incontro e aggregazione come il Folk Studio e una smisurata lode a personaggi come Petrolini, Romolo Balzani, Trilussa e tanti altri che con la loro arte hanno raccontato Roma e le sue genti. Inoltre tutto ciò è un omaggio a tutti noi che almeno una volta abbiamo canticchiato “La società dei magnaccioni” o ascoltato una poesia del Belli e soprattutto un piccolo ricordo di quelli che come i nostri padri, i nostri zii, nonni e nonne che dopo otto ore di “cantiere” e due soldi in tasca avevano ancora la forza di ridere, di portare tutta la famiglia “Ar gatto D’Oro” e canticchiare “Roma Capoccia der monno n’fame”. 

Per tutto il mese di ottobre all’Ex mercato di Torrespaccata si potrà assistere a incontri, spettacoli e iniziative sulla tradizione romana.

Per tutto l’anno 2019 sono previste poi altre iniziative culturali legate al cinema: rassegne, dibattiti, incontri, fiere, forum ed eventi a tema con particolare attenzione al mandato primario della struttura di realizzare un vero e proprio progetto di diffusione della cultura e di costituire un luogo d’incontro e discussione per il quartiere e non solo. Al contempo proseguono e si allargano le attività di Scuola Popolare di Musica, i Corsi Base di Teatro, di Yoga, Ballo e Danza.