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Dice mi nonna, più semo e mejo stamo

Sabato 2 ottobre 2021, dalle 21:00 

Se pensiamo a Rugantino ci troviamo a rivivere Roma in piena età papalina, mentre con Fregoli torniamo ai tempi della Belle Epoque, invece con “Roma Capoccia” di Venditti ci riconduce direttamente all’ormai storico Folk Studio.

Tre epoche diverse ma un unico luogo: Roma, e un’unica lingua perché un dialetto quando diventa storia e lascia dietro sé quello che ha lasciato il “romanaccio”, di lingua ci piace parlare. Dagli scritti di “Cronica d’anonimo romano” del ‘300 fino a “Roma capoccia” di Venditti, passano 700 anni, sette secoli durante i quali Roma ha visto passare sulle sue strade papi, re, imperatori e tutta una serie di personaggi più o meno famosi. I vicoli della città eterna e i grossi agglomerati urbani che ormai si estendono ben oltre “le mura” e ormai lontani anche da “Fori porta” sono e sono stati testimoni oculari di avvenimenti che diventano storia, la stessa che occupa buona parte dei libri di testo specializzati in tale materia. A Roma si è concretizzata una ridda di eventi che hanno sia positivamente che negativamente cambiato il volto alla città in primis, ma anche alla nazione e al mondo intero. 

La presenza del papato prima, centro della cristianità e successivamente il ruolo di capitale d’Italia, hanno fatto di Roma e del suo popolo un elemento cosciente delle proprie capacità e del ruolo fondamentale nelle decisioni, anche quelle estreme. Insieme a tutto ciò poche comunità hanno testimoniato con scritti, raffigurazioni e soprattutto con forme d’arte come la poesia e la canzone, le trasformazioni, i fatti di una città e cantato e raccontato i suoi pregi e i suoi difetti. Tutto questo con una lingua quasi sempre in evoluzione, che ha mantenuto una costante radice, senza mai cangiare troppo o senza stravolgere completamente la propria natura irriverente. 

Le “pasquinate”, gli “stornelli” e i moderni “rapper”, passando per Sor Capanna e Ciancaribella mantengono una vena di sarcasmo come i versi del Belli e quelli ancora più profondi e irriverenti di Sallustri. Prelati, nobili, più o meno blasonati, popolani, guardie e ladri sono stati sempre bersaglio di questa vena romana, forse la presenza e la permanenza dei poteri forti che da sempre abitano a Roma ha dato ai suoi illustri cittadini la consapevolezza di essere custodi di un sapere e di una serie di misteri che, se svelati al resto del mondo, potrebbero cambiare le sorti del genere umano. 

Ottobre a Roma è sinonimo di ottobrata, quello scorcio finale dell’estate dove per una commistione di elementi l’inverno tarda a venire e i romani, popolo festoso e irriverente, si godeva tra canti e balli l’ultima festa. Onorare questa tradizione è da anni uno dei nostri appuntamenti fissi. 

L’evento sarà in presenza in rispetto alle misure anticovid oltre che in diretta sulla nostra pagina fb.

Vi aspettiamo!!! 

Dice mi nonna, più semo e mejo stamo

Avete perso l’evento? Nessun problema! Guardate il video della diretta. 

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Roma Blood Fest

9 – 10 ottobre 2021, dalle 14:00 alle 21:00 
La terza edizione del Roma Blood Fest, organizzata da Spaghetti Pictures Italia ed Eus Edizioni, si svolgerà a Roma nel mese di ottobre (9 e 10) presso l’Associazione Culturale Calpurnia (via Filippo Tacconi 11, Roma) e avrà una sezione di cortometraggi.
 
È stato aperto un concorso cortometraggi. L’iscrizione è gratuita.
 
Sono ammessi al concorso cortometraggi a tematica horror, thriller e sci-fi, girati in qualsiasi formato, che abbiano una durata massima di 30 minuti (inclusi titoli di testa e di coda). Possono concorrere cortometraggi che abbiano già partecipato ad altri festival o rassegne. I cortometraggi in lingue diverse dall’italiano dovranno obbligatoriamente essere sottotitolati in italiano. In casi eccezionali l’organizzazione si riserva il diritto di accettare film che non rispondano a tutti i requisiti elencati.
 
Per partecipare bisogna inviare la propria opera all’indirizzo info@eusbooks.it entro e non oltre il 20 settembre 2021. 
 
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Un anno vissuto… culturalmente

Sabato 11 settembre, dalle 21:00 
All’Ex Mercato, ogni sabato e in genere ogni fine settimana dal mese di settembre fino a dicembre 2021 ci sarà la possibilità di assistere a spettacoli teatrali, ascoltare musica, conoscere scrittori e poeti, scambiare con altri informazioni, notizie e anche pettegolezzi, barattare opinioni e pareri che è forse un elemento che ci è stato sottratto dagli ultimi eventi.
Un calendario zeppo di iniziative, dall’Open Day fino a eventi musicali, teatrali e di costume come il cinema e la letteratura e più partecipativi e popolari.
Tutto nel rispetto delle normative Anticovid vigenti all’atto della programmazione.
 

Ordine del giorno, ripartire.  

Con questo slogan intendiamo promuovere tutta una serie di eventi a carattere culturale e formativo allo stesso tempo. 
 

Non solo canzonette… 
La musica svolge nella nostra società un ruolo primario, le canzonette e le arie canticchiate da tutti noi nelle situazioni più comuni, dalla guida dell’auto, ai momenti di svago o semplicemente quando ci prendiamo due minuti di spensieratezza, vengono da lontano. La psiche a volte cerca mondi ideali per acquietare le ansie e le paure di tutti i giorni, sarà dato rilievo alla musica d’autore e alla musica colta. Gruppi jazz, Rock, musica contemporanea e altro faranno parte del palinsesto. 

Cinema Mon Amour… 
La settima arte, di tutte le altre è la più giovane, però inizia ad avere anche lei un’età venerabile. Superati abbondantemente i cento anni, ha caratterizzato nel bene e nel male il secolo scorso. Gli eventi che hanno sconvolto il mondo, come guerre, catastrofi e quello che prima si poteva solo esclusivamente raccontare e dipingere, col cinema prende forma reale. Racconteremo il cinema dando particolare rilievo a quello sviluppato nell’ambito romano, periferie e centralità a confronto. 
 
Usciamo, andiamo a teatro… 
Argentina, Eliseo, Brancaccio, Sistina, Quirino, Tor Bella Monaca sono solo alcuni dei nomi dei teatri che a Roma sono veramente tantissimi e diffusi su tutto il territorio, anche se il Covid19 per alcuni ne ha decretato la chiusura speriamo solo temporanea.
La tradizione teatrale dell’antica Roma, influenzata da quella greca, va di pari passo con la storia della città: da una prima forma preletteraria, con Livio Andronico che si lega alla letteratura latina attraverso la fabula da lui scritta e messa in scena per la vittoria di Roma su Cartagine nella prima guerra punica.
Accanto a questi istituti di carattere formativo professionale, si sono sempre affiancate nel tempo a Roma delle realtà più popolari che hanno mirato a diffondere la professionalità e i metodi recitativi accademici anche ad un pubblico di appassionati che fanno del teatro e della messa in scena un’attività ludica, amatoriale o semi professionale parallela ad altre attività lavorative principali, cercando costantemente di migliorare la qualità delle proprie prestazioni artistiche frequentando laboratori di recitazione con orari e impegno alla loro portata, sul palco avremo performance teatrali con temi seri e meno seriosi, corti teatrali e altro. 
 
Da noi si legge, e da voi?
Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive.Dal film Fahrenheit 451
Abbiamo scelto questa frase eloquente quanto drammatica che da senso e linfa al nostro lavoro culturale, poiché arrendersi all’inedia e lasciare spazio ai detrattori del libro è annunciare anzitempo la fine della cultura e della riflessione, che appunto i libri e la lettura danno è una sconfitta in se. Sono messi al vaglio numerosi giorni dedicati alla letteratura e più sostanzialmente ai libri e quei piccoli scrittori e le piccole case editrici che troveranno nell’Ex Mercato l’alcova giusta per presentare, pubblicare e diffondere la propria opera. Operazione questa che è di prassi nel nostro teatro. Le edizioni passate di fiere ospitate nell’area interna antistante al teatro e la centralità delle discussioni e le presentazioni svolte nell’area interna al teatro sono state per anni punto d’incontro di un pubblico interessato attivamente alla lettura. 
 
Vi aspettiamo!
Tutto nel rispetto delle normative Anticovid vigenti all’atto della programmazione.
Attualmente obbligo del green pass (vaccino o tampone eseguito nelle 48 ore precedenti).

Un anno vissuto… culturalmente 

Bentornati all’Ex Mercato Torrespaccata! Questo è il primo incontro in presenza dopo tanto tempo. 

In questo incontro abbiamo ripercorso gli eventi organizzati da Settembre 2020 a oggi (gli eventi del Calpurnia in estate 2020, del Calpurnia in autunno 2020, di quest’anno) e abbiamo presentato i prossimi in programma. 

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Giovanni Verga tra sentimenti e avventure

Sabato 26 giugno, dalle 18:30
Non si è mai sposato, questa è l’unica certezza sui sentimenti di Giovanni Verga. Sulle avventure, invece, le tracce sono tante e strettamente legate a molte sue opere: da “Storia di una Capinera” a “Di là del mare“, da “Fantasticheria” a “Primavera“, l’ultima puntata del Verga Tour mira a ricostruire l’aspetto più umano dello scrittore. 

Un vero e proprio recital, con estratti dell’ultimo romanzo di Roberto DismaIl viaggio – Vita e avventure di Giovanni Verga” e le opere verghiane, interpretate da Valentina Sinagra sulle note di Marco Abbondanzieri
 
Evento aperto su prenotazione, per chiudere l’avventura del Verga Tour con apertura! 
 

Giovanni Verga tra sentimenti e avventure 

Avete perso la quarta puntata su Giovanni Verga? Nessun problema!
Guardate il video della diretta. 

Potete riguardare tutte le puntate sulla pagina apposita Verga Tour

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Nel Segno del Rock 3

Giovedì 24 giugno, dalle 20:30
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Terzo appuntamento con la “Scuola di Musica Mozart”. 
 
Attraverso la musica cerchiamo di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse.
 
La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente.” Marco Abbondanzieri
 
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Nel Segno del Rock 3 

Avete perso il terzo appuntamento con la “Scuola di Musica Mozart”?
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Costanza Mengaroni, Spaccati di Colore

Sabato 19 giugno, dalle 18:00
Se c’è una speranza è nell’arte
Mostra di artisti molto diversi tra loro per questo ancor più interessante! 
 
Espongono:
 
Simone Colamaria
 
Luigi Barbaresi, in arte Ginòb
 
Angelica Balducci
 
Nadia Turella
 
Presenta: Rosella Mucci
 
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Costanza Mengaroni,
Spaccati di Colore

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Nel Segno del Rock 2

Sabato 19 giugno, dalle 20:00
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Erano i mitici anni sessanta quando un giovanotto un po’ spiantato girava con una chitarra sulle spalle per New York in compagnia di una bellissima ragazza con i capelli rossi. Erano sempre quegli anni quando un gruppetto di ragazzi inglesi si divertiva nelle cantine con il blues e ascoltava il Rock & Roll americano.
 
A quel tempo tanti giovani pensavano che la musica avrebbe tolto il male dal mondo e che l’amore avrebbe trionfato, come in America anche in Italia e in tutte le parti del globo. Qualcuno di loro si è bruciato come Icaro al sole, qualcuno ha resistito e qualcuno ha scelto di andarsene prima forse per lasciare di se un ricordo indelebile, magari a 27 anni come nel caso di Hendrix, della Joplin, dell’icona dei Doors, quel Morrison scomparso quasi nel nulla, come un fantasma e tanti altri che è impossibile elencare.
 
A noi sono rimaste le loro canzoni, i loro soli di chitarra e i loro volti, sempre più scavati e sempre più seducenti. Ma oggi? Dove sono andati tutti questi angeli e qualcuno di loro anche maledetto. Di sicuro è impossibile ripercorrere quelle strade, come è difficile che qualcuno possa risuonarci un solo alla Hendrix in modo spontaneo e senza l’ausilio di You Tube??? Però è sempre sulla strada o meglio dire è “On the road per citare un grande della letteratura come Jack Keruac e il suo lascito, che succedono le cose migliori.
 
Il territorio Est di Roma ha pullulato di questa forza e da decenni produce risorse artistiche di riguardo. Nei nostri quartieri sono nati e cresciuti musicalmente decine di artisti, solo per ricordarne qualcuno, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Michele Zarrillo, Paolo Carta, Giampiero Artegiani, Enrico Capuano e tantissimi altri che è inutile citare.
 
Ma dove nascono questi talenti, nelle cantine allora, nelle scuole di musica e nelle sale prova oggi. La nostra idea è proprio questa, ricercare questi talenti in casa nostra, nel nostro ambiente familiare, nelle nostre scuole popolari di musica, nei centri di aggregazione culturale e se possibile per strada.
 
Quella strada che ha formato migliaia di giovani musicisti e che oggi sembra morire sopraffatta dalla potenza dei Media. Portare qualcuno di loro, a prescindere dal tipo di genere, in un teatro dove proprio la musica pura non alberga normalmente è una operazione duale e di grosso respiro culturale. Di norma i giovani vedono le strutture teatrali come qualcosa di avulso dal loro mondo, ma al momento del contatto la cosa muta, quella che è indifferenza e a volte vera diffidenza si trasforma in interesse e amore.
 
La sinergia tra queste realtà può dare buoni risultati, il coinvolgimento di pubblico e la ricca tecnica musicale dei gruppi chiamati a tale compito possono e devono essere una occasione d’incontro tra realtà del territorio della periferia sempre più bistrattata e dimenticata, il teatro periferico, le istituzioni e tutte quelle componenti positive e propositive che magari non escono alla luce proprio per mancanza di visibilità, questo progetto vive della collaborazione attiva dagli insegnati e degli operatori della scuola di musica “Mozart” che presta la sua opera nel territorio del VI Municipio dal lontano 1983, struttura che accoglie e raccoglie le esigenze di un territorio periferico a volte di difficile gestione sociale.
 
Motivazione e stesura Integrazione generazionale partecipata, queste sono le parole d’ordine di questa performance aperta a tutti. Spazi come teatri e centri culturali debbono ora più che mai fare da residenza alle esigenze delle nuove generazioni, ma anche a qualche vecchio nostalgico della chitarra Rock, che ultimamente, vista l’emergenza pandemica non ha potuto essere protagonista o semplice spettatore di qual si voglia performance artistico musicale. L’intento è quello di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse. La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente. 
 
 
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Nel Segno del Rock 2 

Avete perso il secondo appuntamento con la scuola di musica “Mozart”?
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I Disartisti ospitano Luigi Perazzelli

Domenica 13 giugno, dalle 18:30, I Disartisti ospitano Luigi Perazzelli che ci farà scoprire e ascoltare in live il suo nuovo album nello spazio all’aperto dell’Ex Mercato Torrespaccata
 
Se passate per fare un saluto e per godervi la musica, il Bar 33 Giri è aperto per chi volesse fare aperitivo, sedersi ed ascoltare tranquillamente.
 
Non perdete la diretta sulla pagina FB de I Disartisti o su Twitch

Luigi Perazzelli

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Nel Segno del Rock

Sabato 12 giugno, dalle 20:00
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Erano i mitici anni sessanta quando un giovanotto un po’ spiantato girava con una chitarra sulle spalle per New York in compagnia di una bellissima ragazza con i capelli rossi. Erano sempre quegli anni quando un gruppetto di ragazzi inglesi si divertiva nelle cantine con il blues e ascoltava il Rock & Roll americano.
 
A quel tempo tanti giovani pensavano che la musica avrebbe tolto il male dal mondo e che l’amore avrebbe trionfato, come in America anche in Italia e in tutte le parti del globo. Qualcuno di loro si è bruciato come Icaro al sole, qualcuno ha resistito e qualcuno ha scelto di andarsene prima forse per lasciare di se un ricordo indelebile, magari a 27 anni come nel caso di Hendrix, della Joplin, dell’icona dei Doors, quel Morrison scomparso quasi nel nulla, come un fantasma e tanti altri che è impossibile elencare.
 
A noi sono rimaste le loro canzoni, i loro soli di chitarra e i loro volti, sempre più scavati e sempre più seducenti. Ma oggi? Dove sono andati tutti questi angeli e qualcuno di loro anche maledetto. Di sicuro è impossibile ripercorrere quelle strade, come è difficile che qualcuno possa risuonarci un solo alla Hendrix in modo spontaneo e senza l’ausilio di You Tube??? Però è sempre sulla strada o meglio dire è “On the road per citare un grande della letteratura come Jack Keruac e il suo lascito, che succedono le cose migliori.
 
Il territorio Est di Roma ha pullulato di questa forza e da decenni produce risorse artistiche di riguardo. Nei nostri quartieri sono nati e cresciuti musicalmente decine di artisti, solo per ricordarne qualcuno, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Michele Zarrillo, Paolo Carta, Giampiero Artegiani, Enrico Capuano e tantissimi altri che è inutile citare.
 
Ma dove nascono questi talenti, nelle cantine allora, nelle scuole di musica e nelle sale prova oggi. La nostra idea è proprio questa, ricercare questi talenti in casa nostra, nel nostro ambiente familiare, nelle nostre scuole popolari di musica, nei centri di aggregazione culturale e se possibile per strada.
 
Quella strada che ha formato migliaia di giovani musicisti e che oggi sembra morire sopraffatta dalla potenza dei Media. Portare qualcuno di loro, a prescindere dal tipo di genere, in un teatro dove proprio la musica pura non alberga normalmente è una operazione duale e di grosso respiro culturale. Di norma i giovani vedono le strutture teatrali come qualcosa di avulso dal loro mondo, ma al momento del contatto la cosa muta, quella che è indifferenza e a volte vera diffidenza si trasforma in interesse e amore.
 
La sinergia tra queste realtà può dare buoni risultati, il coinvolgimento di pubblico e la ricca tecnica musicale dei gruppi chiamati a tale compito possono e devono essere una occasione d’incontro tra realtà del territorio della periferia sempre più bistrattata e dimenticata, il teatro periferico, le istituzioni e tutte quelle componenti positive e propositive che magari non escono alla luce proprio per mancanza di visibilità, questo progetto vive della collaborazione attiva dagli insegnati e degli operatori della scuola di musica “Mozart” che presta la sua opera nel territorio del VI Municipio dal lontano 1983, struttura che accoglie e raccoglie le esigenze di un territorio periferico a volte di difficile gestione sociale.
 
Motivazione e stesura Integrazione generazionale partecipata, queste sono le parole d’ordine di questa performance aperta a tutti. Spazi come teatri e centri culturali debbono ora più che mai fare da residenza alle esigenze delle nuove generazioni, ma anche a qualche vecchio nostalgico della chitarra Rock, che ultimamente, vista l’emergenza pandemica non ha potuto essere protagonista o semplice spettatore di qual si voglia performance artistico musicale. L’intento è quello di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse. La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente. 
 
 
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Nel Segno del Rock 

Avete perso la live emozionante della scuola di musica “Mozart”? Nessun problema!
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La Gatta Cenerentola

Domenica 6 giugno, dalle 19:00 
Il “Nuovo Coro Popolare, M° Paula Gallardo“,  rivisita l’opera teatrale “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone.
 
Omaggio alla memoria di Pablo Martìn Garcìa
 
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La Gatta Cenerentola 

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