Emozioni Metalliche: come il ferro prende forma propria
Questa settimana abbiamo fatto due chiacchiere con l’artista contemporaneo Ginòb. Eclettico, brillante, autentico e schietto nelle risposte. Un’anima pragmatica e creativa.
Classe 1937, nasce da una famiglia di lavoratori nel quartiere romano di Casal Bertone.
Giovanissimo parte per l’Argentina in cerca di futuro. Inizia a lavorare come operaio nell’officina dello zio. Dopo alcuni anni di praticantato cambia città e lascia Mar del Plata per lavorare in un’industria argentina specializzata nella produzione di silos di contenimento per petrolio e benzina, si allontana dalla famiglia e dagli affetti.
Dai frammenti di una vita dedicata al lavoro nasce quel forte legame con i pezzi di ferro che caratterizzano le sue sculture. Si tratta di Ready Made realizzati con pezzi industriali di scarto. Ginòb si cimenta nel recupero di materiali industriali e pezzi di ferro.
Dopo essere tornato in Italia ha aperto un’officina a Tor Pignattara. L’officina è diventata negli anni un vero e proprio studio dove lavora con tornio e saldatrici per assemblare chiodi, lamiere, serrature. ricrea sculture zoomorfe e composizioni che parlano del mondo e della società.
L’artista ha occhio per gli incastri. Utilizza ingranaggi, viti, chiodi, lamiere per assemblare narrazioni contemporanee che parlano di società, politica, cultura e libertà espressiva.
Ha scelto l’Ex mercato di Torre Spaccata per esporre le sue opere. Abbiamo colto l’opportunità per intervistarlo. Qui potrete trovare tutto ciò che ci siamo detti.