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Un po’ de Roma

Sabato 23 aprile 2022, ore 19:00 

Un po’ de Roma 

Alessandro Fadda, “Fale” 
In occasione del 2775° compleanno di Roma, Alessandro FaddaFale” presenta “Un po’ de Roma“.
 
Una serata in musica con le canzoni fra le più belle del repertorio romano del secolo scorso, e letture di poesie e brevi racconti di Fale.
L’evento è organizzato in rispetto delle misure anticovid.
Ingresso con green pass rafforzato, tessera associativa 2022 (5€)

L’evento sarà anche in diretta sulla nostra pagina fb

Per info tel. 366.920.3977 – Prenotazione obbligatoria tramite whatsapp 

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!!

Un po’ de Roma 

Avete perso l’evento? Ecco a voi i video della diretta. 

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in presenza e in live!

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Notizie

Il Municipio VII ricorda “La Resistenza”

Municipio VII ricorda “La Resistenza” 

13 – 23 aprile 2022  

Vi segnaliamo e raccontiamo l’iniziativa “Dal Rastrellamento del Quadraro alla Liberazione d’Italia“.

Il Municipio VII ricorda la “Resistenza“, organizzata per onorare la memoria del Rastrellamento del Quadraro e preparare la Festa della Liberazione

Questa è una di una serie di iniziative organizzata grazie alla collaborazione di tante associazioni e realtà culturali e politiche del territorio, attraverso le quali si vuole ribadire l’importanza della trasmissione della memoria e il valore identitario della vicenda del Rastrellamento per il Quadraro e per l’intero Municipio.

Il VII Municipio ha voluto quindi dare spazio al protagonismo musicale dǝ cittadinǝ attraverso il “Concerto Resistente” del 23 aprile.

Apriamo l’invito a musicistǝ del territorio per partecipare al concerto.

Scrivete via email a assessoratocultura.mun07@comune.roma.it per info e disponibilità ENTRO IL 18 APRILE. 

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Eventi

Banana Inclusiva

Spacco l’Arte 

Banana Inclusiva 

Venerdì 15 aprile 2022, dalle 18:30  
Il 15 aprile ci sarà un nuovo evento organizzato da Macedonia Teatro all’Ex Mercato Torrespaccata.
 
Il programma della serata: 
 
PERFORMANCE e LIVE PAINTING con: Mila Damato, Ra-tô-ghè-ton, Gaia Tirone
 
MUSICA DAL VIVO con Nulla Da Dichiarare.
 
OPEN MIC: Musica, Slampoetry, Stand-up Comedy
Per l’open mic sono ufficialmente aperte le iscrizioni. Potete mandare una mail a organizzazione@macedoniateatro.it scrivendo nome e cognome; oppure in DM sui profili facebook e instagram di Macedonia Teatro
 
Macedonia Teatro racconta: “D’altronde a chi non piace la banana nella macedonia di frutta?“. 
L’evento è organizzato in rispetto delle misure anticovid.
Ingresso con green pass rafforzato, tessera associativa 2022 (5€).
L’evento sarà anche in diretta sulla nostra pagina fb

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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Banana Inclusiva

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SPACC'ARTISTA

Sergio Di Giangregorio

Musicista, chitarrista, cantante, fonico ed ideatore del format “Faccio Cose”. L’Open Mic di Roma. 

Faccio Cose“, è un format di musica dal vivo e stand-up comedy nello stile inglese, cucito su misura per giovani artisti ed artiste che cercano opportunità nella capitale.

Perché vogliamo parlare di Open Mic, Stand-up Comedy e musica dal vivo? Perché ci è mancato tutto. Tanto. 

La musica non si può ridurre ad ascoltare un pezzo in macchina o dalle cuffiette.

Quante volte capita di rivivere emozione attraverso un testo di una canzone. Ecco, la musica non è solo note che funzionano bene insieme. È anche energia, condivisione di esperienze diverse, ma comuni. 

Abbiamo fatto due domande a chi crede nell’esperienza di fare musica. E ha trovato il modo di sostenere giovani artisti creando per loro l’opportunità di esibirsi.

Sergio Di Giangregorio è un musicista; chitarrista, cantante, fonico ed ideatore del format “Faccio Cose” cucito su misura per Roma. 

Il suo format di Open Mic e Stand-up Comedy nasce a Gennaio 2022 con una semplice idea condivisa tra amici. Poi, l’iniziazione ufficiale a Febbraio di quest’anno. 

Lunedì e Mercoledì lo troviamo al Caffè Letterario di Via Ostiense 59. Un locale storico tra San Paolo ed il polo universitario di Roma Tre, centro di ritrovo per studenti e studentesse.
Il martedì, per due volte al mese, “Faccio Cose” si sposta al Let it Beer, zona Tiburtina, tra piazzale del Verano e Piazzale delle Provincie. 

Abbiamo fatto due domande a Sergio Di Giangregorio. Ci siamo incontrati al Caffè Letterario per capire la filosofia che c’è dietro all’organizzazione del suo open mic. 

Porta un chiodo di pelle nera ed ha il tempo contato. Alle 21.00 inizia la serata. Deve preparare il palco, si assicura che che tutto sia a posto. Ha lo sguardo attento, si guarda intorno cercando di prevedere esigenze, persone e cose; è vigile. 

Senza troppi indugi, ho iniziato con la prima domanda. 

Perché nasce Faccio Cose Roma e quali obiettivi ti sei posto?

Faccio Cose” nasce perché ero stanco di girare per l’Inghilterra. Sono tornato a Roma dopo cinque anni di esperienze, belle e brutte. Mi sono divertito, ho girato tra festival musicali, locali e pub di Bristol. 

Quando sono tornato a casa, ho investito tempo ed energie per offrire a giovanə artistə quello che io ero andato a cercare fuori. 

Il format di Faccio Cose Roma si ispira ai contest musicali che troviamo nei “British Pubs”, ma con un’ottica differente. 

Non mi interessa la competizione. Quello che cerco è la condivisione e l’esperienza di fare musica dal vivo. Siamo tutti sulla stessa barca e non credo nella gara tra musicistə, cantantə e/o comicə per aggiudicarsi un premio qualunque.

Faccio Cose è uno spettacolo per valorizzare artistə emergentə che hanno il coraggio di portare se stessə sul palco. Di solito, le nostre serate finiscono con una jam session dove tutti i partecipanti sono liberi di salire sul palco per improvvisare all’unisono, questo credo sia il vero senso di fare musica.

Come fai recruiting di artisti ed artiste che si vogliono esibire?

Curo con attenzione la pagina Instagram di Faccio Cose Roma e stiamo crescendo giorno dopo giorno; è facile partecipare, basta scriverci in DM. 

Dopo aver letto con attenzione tutte le proposte che ci arrivano, stilo una scaletta e contatto direttamente gli artisti e le artiste selezionatə. Sono entusiasta di veder crescere il progetto in modo organico e spontaneo. 

Anche tu sei un musicista e cantante, ti capita di esibirti con i giovani artistə sullo stesso palco di Faccio Cose Roma

Come ho già detto prima non mi interessano le gare. E Faccio Cose non è un contest, è uno spettacolo. Dunque, molto spesso mi capita di accompagnare ragazzi e ragazze con la chitarra acustica o la batteria. Li supporto e cerco di valorizzarli nel miglior modo. 

A fine serata suoniamo tutti insieme e si creano sempre energie bellissime grazie alle quali trovo una motivazione in più per portare avanti questo progetto.

Come vedi le classifiche in ambito musicale? 

Le classifiche non appartengono solo alla musica, pure al ristorante sono importanti le recensioni, le stelline ed i punteggi con Tripadvisor.  

Ci sono sempre state e sempre ci saranno. A me non sono mai interessare. Ascolto per lo più fuori classifiche e fuori classe. 

Credi nel talento? 

No, credo nel duro lavoro e nei momenti di crisi.

Crisi dal greco significa scelta, bivio.1 Le scelte mettono in crisi, ma servono per cambiare ed evolvere. Grazie alle scelte che ho fatto mi sono scoperto. Le crisi servono per riconoscersi e cambiare direzione. 

Ho scelto di abbandonare una carriera stabile in un ufficio del Regno Unito. Ho ritrovato Roma e la sua voglia di fare.
Ho scoperto artisti, ho visto ragazzi sudare per esporsi ed esibirsi sul palco. Dunque, credo più nel duro lavoro, poco nel talento.
Qualsiasi talento, senza impegno è come un campo arato senza semi. 

1 Crisi, vocabolario online Treccani 
Referenze e Link:

Se cercate l’opportunità per esibirvi, basta scrivere in Direct Message alla pagina Instagram @facciocoseroma!

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SPACC'ARTISTA

Tamango

Sono un gruppo piemontese dalle sonorità selvagge, tribali, ricordano terre gitane, ma si chiamano come un cocktail torinese.

Tamango. Alberto Delfino Tirelli studia giurisprudenza, Marcello Lupo Maida studia filosofia, mentre Federico Anello Economia. Manfredi Maida è il “Tamango” acquisito che si occupa della gestione manageriale del gruppo, non solo, si occupa delle date per i live in giro per l’Italia. 
A breve escono luoghi e date per ascoltarli di nuovo dal vivo! 

Abbiamo fatto due chiacchiere. Qui potete trovare tutto ciò che ci siamo detti. 

Baby Moon, il nuovo singolo, è fuori su tutte le piattaforme. 

Avete appena pubblicato il videoclip su YouTube.
Come è nato questo nuovo progetto? 

Marcello: «Ogni progetto nasce da un’idea comune. Marcello è la testa, Federico le braccia, Alberto le gambe. 

Poi Manfredi, fa da fratello maggiore a tutti noi, ha iniziato a collaborare con le prime grafiche, ora è il quarto Tamango

Il tamango che non vuole suonare ” dice chi ci conosce. 

Manfredi, (N.d.A. fratello maggiore di Marcello Maida) gestisce la parte manageriale del nostro progetto musicale. È fondamentale per portare avanti ciò che ci fa sentire un gruppo con interessi differenti e passioni comuni.» 

Manfredi, la domanda sorge spontanea: credi nel progetto dei Tamango o la tua collaborazione è semplice espressione di amore fraterno? 

Manfredi: «Ai tempi del primo pezzo pubblicato, Malmesso, mi sono trovato nel ruolo di fratello maggiore che sapeva usare photoshop per l’urgenza di una copertina credibile. 

Sicuramente dopo la pubblicazione dell’EP ho sposato il progetto appieno. Ovviamente è difficile scindere le due cose, ma è molto semplice essere innamorato di una cosa che mi sembra anche forte. Se sono ancora qua è perchè ci posso credere senza essere influenzato da dinamiche familiari.»

Tamango. Ho letto su internet che a Torino esiste un cocktail dalle proprietà mistiche che porta lo stesso nome.
C’entra qualcosa con il nome che vi siete dati? 

Federico: «La parte allucinogena e mistica è una menzogna, ma esiste questo drink in Piemonte. Sicuramente è un mix di sostanze dall’elevato tasso alcolico, ma tutto il resto è leggenda.»

Marcello: «Ti diciamo la verità, per la scelta del nome ci siamo trovati in grande difficoltà. Fin dall’inizio volevamo fare musica. 

Andavamo al liceo insieme, ci siamo trovati, abbiamo iniziato a produrre musica. Solo dopo aver scritto la prima canzone abbiamo pensato ad un nome per il gruppo. 

Il tamango, come drink, c’entra perché è una roba particolare che appartiene alla realtà piemontese da cui veniamo, non è il gin tonic, per dire.» 

Federico: «Tamango era una delle prime opzioni. L’abbiamo scelto perché è una parola dalle sonorità rotonde. Si sentono vocali e consonanti che suonano bene in bocca. Un nome sintetico ed eufonico. Ricorda atmosfere Latino-Americane. Ci ispirano le ambientazioni lontane ed esotiche, ci piacciono le miscele di colori musicali, perseguiamo invano contaminazioni con lingue straniere, sperimentiamo. E ci divertiamo nel farlo.» 

Prima di partire con il nuovo progetto, avete fatto un live ai Giardini Ginzburg di Torino. Come è stata la risposta del pubblico? 

Alberto: «Ho un passato di birrerie e pub dove suoni e nessuno ti ascolta. Invece, nei concerti che abbiamo fatto fino ad ora, le persone erano molto attente e cantavano le nostre canzoni. Per i live, in particolare, abbiamo altri tre musicisti che ci seguono e ci supportano per riarrangiare i pezzi. Con una base solida musicale, è stato tutto molto entusiasmante. A me personalmente piace tantissimo suonare live perché è una vera esperienza. Si creano energie e sintonie non ripetibili.» 

E sul digitale? Qual è stata la risposta dei social? 

Alberto: «Sui social non c’è mai un riscontro tangibile. Non si ha mai il privilegio del riscontro umano che, al contrario, possono offrire i live. Se una cosa emoziona la vedi subito, invece nel momento in cui pubblichi un contenuto online è difficile capire quando si fa la cosa giusta. 

Ma crediamo anche che le due realtà siano molto interdipendenti, almeno nella nostra esperienza. Nel senso che, ad ogni concerto, abbiamo incontrato un pubblico interessato che ha iniziato a seguirci sui social. Non è scontato per noi. Magari abbiamo toccato corde che hanno fatto incuriosire o semplicemente siamo piaciuti.» 

Marcello: «In un mondo dove magari per dimostrare interesse con i dati è anche importante il “like” o il “follow”, senza alcun giudizio a riguardo, i live ci hanno permesso di entrare in contatto con un pubblico anche digitale che prima non ci conosceva. Ne siamo veramente felici.»

Ho visto che avete creato un sito per le vostre magliette, dallo stile grafico minimale e raffinato, dal gusto tribale come un simbolo di appartenenza alla vostra realtà, creata da zero ed in continua sperimentazione. 

Marcello: «Sì, in realtà anche per le magliette è nato tutto per caso. 

Dopo un concerto che abbiamo fatto a Torino abbiamo conosciuto dei ragazzi che producevano stampe su magliette e ci hanno proposto di creare delle stampe per i live. Inizialmente siamo partiti con una produzione molto limitata, poi abbiamo creato il sito Shop – Tamango

Crediamo negli incontri e nel caso; quando si ha chiaro in testa l’obiettivo da raggiungere la casualità degli eventi porta spesso nella direzione giusta.» 

Tamango, Concerto Chieri, 25 settembre 2021

Avete già in programma delle date per i prossimi live? 

Manfredi: «Si, Non vediamo l’ora. Abbiamo già delle date su Torino e Chieri. Ancora in definizione i live a Milano e Roma. 

Quest’estate abbiamo intenzione di allontanarci da Torino. Saremo sicuramente in Puglia, perché siamo entrati in contatto con un’organizzazione che organizza Festival per il periodo che va da Aprile a Luglio. 

Appena avremo le date ufficiali saranno pubblicate sui nostri social.» 

Ho rivisto molti riferimenti cinematografici sia nei testi dell’EP che nei videoclip. Citate Wim Wenders con “Il Cielo Sopra Berlino” mentre Woody Allen ricorre nel testo di “Maladie D’Amour”. 
Da dove nasce questa passione per il cinema? 

Marcello: «Allora, partendo dal presupposto che Alberto al liceo organizzava cineforum nei giorni di autogestione, la verità è che i riferimenti cinematografici sono spesso capitati. 

Per dire, “Il cielo sopra Berlino” non si chiamava così. Il titolo originale è “Ombra Cinese”. 

Poi mia mamma, ascoltandola, disse che il testo le ricordava la trama del film di Wim Wenders. Nessuno di noi tre aveva mai visto quel film.» 

Federico: «Ho visto il film [Il cielo sopra Berlino (Der Himmel über Berlin, 1987)] dopo aver scritto la canzone. Lo stesso vale per i titoli delle nostre canzoni. Sono l’ultima cosa che rivediamo dopo aver scritto e prodotto i nostri pezzi.» 

Alberto: «La canzone che si chiama Platani ad esempio si doveva chiamare “E poi lo sai”, probabilmente è ancora salvata così da qualche parte.» 

Cosa vi ispira? 

Marcello: «In realtà, ciò che veramente ci ispira è cercare di ricreare un ecosistema gipsy che sappia parlare di libertà. 

Con il pezzo Lucciola, quando siamo in live, esasperiamo moltissimo la parte strumentale che ci ricorda atmosfere gitane di libertà espressiva. 

Queste atmosfere incontaminate ed aperte hanno influenzato l’estetica del videoclip di “Baby Moon. Nel singolo troviamo un sound più soul e meno gypsy, ma rimangono le contaminazioni tra lingue straniere nei testi. Dalle voci femminili ed il francese di Lucciola all’inglese di Baby Moon. Ci piace spaziare tra coordinate geografiche e modi di dire in altre lingue.

Ci piace spaziare tra coordinate geografiche e modi di dire in altre lingue. Ci piacciono le miscele e le fusioni tra elementi che non si assomigliano per creare contrasti dai confini aperti.» 

Alberto: «Ci ispirano anche elementi tribali tanto nell’estetica quanto nelle sonorità. Nel drop di “Baby Moonsono palesi le influenze che ricordano ritmi selvaggi, lontani dalla civiltà. Nel videoclip creiamo un contrasto tra ambienti claustrofobici e atmosfere incontaminate, senza limiti.» 

E per questo scegliete di esibirvi a piedi nudi? 

Alberto: «Beh, si forse anche per questo.» 

Federico: «No, è perché non sappiamo che scarpe mettere.»

Marcello: «Dai, diciamo che è una presa di posizione, perchè abbiamo fatto concerti scalzi anche quando pioveva e non era necessario. La scelta deriva dalle nostre estati. Di solito andiamo tutti insieme a Levanzo, venti giorni di vacanza. Un’isola della Sicilia dove domina la natura. Un ristorante, un bar e pochissimi abitanti. Ma d’estate si riempie di ragazzi che suonano, ballano. Ti ritrovi circondato dalla musica su di una superficie che non supera i 6 km². Mare e musica ovunque. 

Nei nostri pezzi volevamo ricreare quelle atmosfere in bilico tra il senso di libertà e la ricerca del sublime di fronte alla vastità della natura. Quei venti giorni all’anno sono il nostro momento di respiro. Dunque, abbiamo cercato di trasporli in musica. I piedi nudi sono un simbolo di quel posto.»

Alberto: «Si, Levanzo e le vacanze estive in quell’isola mi hanno insegnato che non voglio fare altro che il musicista nella vita. Potrò anche fare mille altri lavori, ma ciò che mi appartiene sinceramente è poter creare con la musica. Dunque, i Tamango sono una bella scusa, sono il mezzo necessario e sincero per galleggiare in superficie tra i biglietti del tram e gli impegni universitari.» 

Le vostre muse. 

Marcello: «Allora, mi divido tra il descrivere l’animo di una persona che conosco molto bene e le situazioni che osservo nelle vite altrui. Sono in bilico tra il “so chi sei e te lo racconto” e  il “non so chi sei, ma lo sto immaginando”. 

La ragazza che conosco da una vita c’è sempre in qualche parola nei testi; poi il resto si tratta di situazioni che vivo, osservo e scrivo.

Diciamo che anche Woody Allen è una musa. Amo l’uso delle parole e ammiro come il regista sappia usarle nelle sceneggiature, in maniera sapiente e precisa al solo fine di vivificare l’arte, parlando del niente. Studio filosofia, quindi, che altro devo fare se non parlare del niente? E poi, la mamma. D’altronde, senza di lei, non avremmo mai cambiato il titolo della canzone “Ombra Cinese.» 

Alberto: «Parlando di muse, credo che per i Tamango la vera musa sia la musica. Nel senso che tutti gli artisti e musicisti che ascoltiamo sono generatori di idee. Ascoltiamo tutte robe diverse, ma ci contaminiamo a vicenda. Personalmente ho una triade di artisti che ascolterei in loop. “Le tre J” : James Blake, John Mayer e Jack White.» 

Federico: «Sono d’accordo con Alberto, quando sentiamo qualcosa che funziona musicalmente cerchiamo di seguirla. Ed è un processo che si autoalimenta. Abbiamo orecchio per gli incastri che suonano bene, dunque cerchiamo sempre nuove cose che funzionano. Dei tre sono quello che ha ascoltato più rap Italiano ed elettronica, con Marcello ho scoperto il cantautorato, da Albi esperimenti riusciti bene, nonostante le differenze riusciamo ad incastrare bene stimoli comuni.» 

Ultima domanda: come funziona il vostro processo creativo? 

Crediamo che fare musica sia la più bella fatica che possiamo fare. 

Fatica nel senso che si tratta di un processo di lavoro distruttivo. Non siamo gli artisti che fanno cento canzoni e ne tengono dieci da mettere nell’album. Lavoriamo intensamente a tutti i pezzi che produciamo e li teniamo tutti, con infiniti ripensamenti e modifiche.

Creiamo e distruggiamo ciò che non funziona, con tanto impegno, energia mentale e tempo.
L’impegno deriva dal colmare l'incoscienza iniziale, dando una forma nitida ed un’organizzazione responsabile al processo creativo.

Crediamo anche nel valore che le persone intorno a noi possono offrire al progetto. Per l’ultimo singolo, Baby Moon, abbiamo lavorato insieme ad Andrea, in arte Mixbypunch per il mix and master. Fin da subito ci ha colpito la sua storia perché è riuscito a creare uno studio di produzione dal nulla a Milano e crede nel progetto almeno quanto noi.

Marcello: «Siamo un’equazione perfetta di variabili divergenti, mentre facciamo musica sappiamo come risolvere le nostre differenze.»

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Kiwi Sociale

Spacco l’Arte 

Kiwi Sociale 

Venerdì 25 marzo 2022, ore 18:00 – 21:00 
Non prendete impegni per la serata del 25 marzo, vi aspettiamo all’Ex Mercato Torrespaccata per il primo di una serie di eventi organizzati da Macedonia Teatro
 
Il programma della serata? 
 
LIVE PAINTING con tre artistə: Ra-tô-ghè-ton, Mariano De Lorenzis, Chiara Ferlito
Tutte le opere rimarranno in esposizione permanente nello spazio dell’Ex Mercato Torrespaccata.
 
MUSICA DAL VIVO con Tommie Qubla.
 
OPEN MIC: Musica, Slampoetry, Stand-up Comedy
Per l’open mic sono ufficialmente aperte le iscrizioni. Potete mandare una mail a organizzazione@macedoniateatro.it scrivendo nome e cognome; oppure in DM sui profili facebook e instagram di Macedonia Teatro
 
Macedonia Teatro racconta: “Abbiamo scelto il tema Kiwi Sociale per dare un senso ai nostri sfoghi. Potete lasciarvi ispirare, ma anche no“. 
L’evento è organizzato in rispetto delle misure anticovid.
Ingresso con green pass rafforzato, tessera associativa 2022 (5€).
L’evento sarà anche in diretta sulla nostra pagina fb

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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Kiwi Sociale

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Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in presenza e in live!

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Spacco l’Arte

Macedonia Teatro non si ferma, e oltre al Festival dell’Arte Spaccata, sta organizzando una serie di eventi culturali all’interno dell’Ex Mercato Torrespaccata.
 

Teatro, Cinema, Live Painting, Musica dal Vivo, Slam Poetry, Stand Up Comedy, Open Mic. 

Già dal 25 marzo 2022, Macedonia Teatro ti aspetta all’Ex Mercato di Torre Spaccata. L’Officina della Cultura vuole essere punto di riferimento per creativə e la giovane compagnia teatrale sente il bisogno di creare uno spazio per artistə che hanno voglia di fare. 

Macedonia Teatro ringrazia Tommie Qubla che si occuperà della direzione artistica di uno degli eventi in programmazione; Claudia Auricchio per le grafiche; Ra-tô-ghè-ton per le illustrazioni. 

Seguite Macedonia Teatro per rimanere aggiornati sul primo appuntamento il 25 marzo, e sui prossimi! 

Per qualsiasi cosa, potete scrivere: organizzazione@macedoniateatro.it 

Grazie a tutti, vi aspettiamo!!! 

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Festival dell’Arte Spaccata 2021

Macedonia Teatro ha realizzato il video di presentazione della prima edizione del Festival dell’Arte Spaccata 2021. 
 
Tre serate all’insegna dell’Arte, del Teatro e della Musica. 
 
Il Festival è ideato e diretto da Macedonia Teatro, una giovane compagnia romana, e organizzato in collaborazione con il team del Cinema Generazionale. A cura dell’Associazione Culturale Calpurnia e grazie al sostegno del Teatro Tor Bella Monaca

Grazie a Macedonia TeatroCinema Generazionale, a tutti gli artisti ed artiste che sono stati con noi durante il Festival! 

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in presenza e in live! 

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Festival dell’Arte Spaccata

Festival dell'Arte Spaccata

26 - 28 Novembre 2021

Il Festival dell’Arte Spaccata apre la sua prima edizione. Tre serate all’insegna dell’Arte, del Teatro e della Musica

Il Festival è ideato e diretto da Macedonia Teatro, una giovane compagnia romana, e organizzato in collaborazione con il team del Cinema Generazionale. A cura dell’Associazione Culturale Calpurnia e grazie al sostegno del Teatro Tor Bella Monaca

Scopri i Vincitori del Concorso Teatro Spaccato » 

Grazie a Macedonia Teatro, Cinema Generazionale, a tutti gli artisti ed artiste che sono stati con noi in questi tre giorni di Festival! 

Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in presenza e in live!

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Festival dell’Arte Spaccata

Festival dell'Arte Spaccata

26 - 28 Novembre 2021

CONCORSO TEATRO SPACCATO

MOSTRA DI ARTE VISIVA

MUSICA DAL VIVO

Il Festival dell’Arte Spaccata apre la sua prima edizione. Si svolgerà dal 26 al 28 Novembre presso l’Ex Mercato Torrespaccata

Tre serate all’insegna dell’Arte, del Teatro e della Musica

Il Festival è ideato e diretto da Macedonia Teatro, una giovane compagnia romana, e organizzato in collaborazione con il team del Cinema Generazionale. A cura dell’Associazione Culturale Calpurnia e grazie al sostegno del Teatro Tor Bella Monaca

26 - 28 Novembre 2021

h 18.30: MOSTRA D’ARTE VISIVA PERMANENTE
• Alex D’Alascio 
Agnieszka Brzezina
Gaia Tirone
M.A.
Mila Damato
• Ratôghèton 
 
POESIE
• Sergio Biagi, autore della raccolta di poesie “Sfumature“, in vendita durante il Festival 

26 Novembre 2021

h 19.00: CORTI IN SCENA
“Eco”, Elliot Teatro
“Sono una bomba”, Nicolò Ayrodi
“Disperato Eretico Show”, Collettivo Est
“Catene”, Viviana Feudale
 
h 20.30: SESSIONE MUSICALE (Sala Méliès
• Federico Baldi
• Niccolò Tetti 
• Tommaso Maiello
• Estrels 

27 Novembre 2021

h 19.00: CORTI IN SCENA
“Oggi sono io”, Francesca Dolci & Gianandrea Nadiani 
“(S)partito contro tutte le zanzare”, Luca D’Arrigo 
“I corpi dell’arma”, Nicolò Ayroldi 
“I Buchi Bianchi”, Massimo Sconci 
 
h 20.30: SESSIONE MUSICALE (Sala Méliès
Valerio Artinio & Lorenzo Pagano 
Mass 
solochiara 
Sick boy 
Jimmy Vega 
• Dared

28 Novembre 2021

h 19.00: CORTI IN SCENA
“Ossa”, Nigredo 
“La Madonna dei topi”, Fucina zero 
“La solita scelta”, Luca di Capua 
“OPERA: MADRE”, Ex Loco 
 
h 20.30: SESSIONE MUSICALE (Sala Méliès
Fiamma Leonetti & Alessandro Lambertini 
Tommie Qubla 
 

Scopri di più sul Festival » 

L’EVENTO SARÀ IN PRESENZA CON IL RISPETTO DELLE MISURE ANTICOVID, E IN DIRETTA SULLA NOSTRA PAGINA FB.
PER INFO E PRENOTAZIONI TEL. 366.920.3977

Vi aspettiamo!!!