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Nel Segno del Rock

Sabato 12 giugno, dalle 20:00
Se c’è una speranza è nei giovani e la loro musica 
Erano i mitici anni sessanta quando un giovanotto un po’ spiantato girava con una chitarra sulle spalle per New York in compagnia di una bellissima ragazza con i capelli rossi. Erano sempre quegli anni quando un gruppetto di ragazzi inglesi si divertiva nelle cantine con il blues e ascoltava il Rock & Roll americano.
 
A quel tempo tanti giovani pensavano che la musica avrebbe tolto il male dal mondo e che l’amore avrebbe trionfato, come in America anche in Italia e in tutte le parti del globo. Qualcuno di loro si è bruciato come Icaro al sole, qualcuno ha resistito e qualcuno ha scelto di andarsene prima forse per lasciare di se un ricordo indelebile, magari a 27 anni come nel caso di Hendrix, della Joplin, dell’icona dei Doors, quel Morrison scomparso quasi nel nulla, come un fantasma e tanti altri che è impossibile elencare.
 
A noi sono rimaste le loro canzoni, i loro soli di chitarra e i loro volti, sempre più scavati e sempre più seducenti. Ma oggi? Dove sono andati tutti questi angeli e qualcuno di loro anche maledetto. Di sicuro è impossibile ripercorrere quelle strade, come è difficile che qualcuno possa risuonarci un solo alla Hendrix in modo spontaneo e senza l’ausilio di You Tube??? Però è sempre sulla strada o meglio dire è “On the road per citare un grande della letteratura come Jack Keruac e il suo lascito, che succedono le cose migliori.
 
Il territorio Est di Roma ha pullulato di questa forza e da decenni produce risorse artistiche di riguardo. Nei nostri quartieri sono nati e cresciuti musicalmente decine di artisti, solo per ricordarne qualcuno, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Michele Zarrillo, Paolo Carta, Giampiero Artegiani, Enrico Capuano e tantissimi altri che è inutile citare.
 
Ma dove nascono questi talenti, nelle cantine allora, nelle scuole di musica e nelle sale prova oggi. La nostra idea è proprio questa, ricercare questi talenti in casa nostra, nel nostro ambiente familiare, nelle nostre scuole popolari di musica, nei centri di aggregazione culturale e se possibile per strada.
 
Quella strada che ha formato migliaia di giovani musicisti e che oggi sembra morire sopraffatta dalla potenza dei Media. Portare qualcuno di loro, a prescindere dal tipo di genere, in un teatro dove proprio la musica pura non alberga normalmente è una operazione duale e di grosso respiro culturale. Di norma i giovani vedono le strutture teatrali come qualcosa di avulso dal loro mondo, ma al momento del contatto la cosa muta, quella che è indifferenza e a volte vera diffidenza si trasforma in interesse e amore.
 
La sinergia tra queste realtà può dare buoni risultati, il coinvolgimento di pubblico e la ricca tecnica musicale dei gruppi chiamati a tale compito possono e devono essere una occasione d’incontro tra realtà del territorio della periferia sempre più bistrattata e dimenticata, il teatro periferico, le istituzioni e tutte quelle componenti positive e propositive che magari non escono alla luce proprio per mancanza di visibilità, questo progetto vive della collaborazione attiva dagli insegnati e degli operatori della scuola di musica “Mozart” che presta la sua opera nel territorio del VI Municipio dal lontano 1983, struttura che accoglie e raccoglie le esigenze di un territorio periferico a volte di difficile gestione sociale.
 
Motivazione e stesura Integrazione generazionale partecipata, queste sono le parole d’ordine di questa performance aperta a tutti. Spazi come teatri e centri culturali debbono ora più che mai fare da residenza alle esigenze delle nuove generazioni, ma anche a qualche vecchio nostalgico della chitarra Rock, che ultimamente, vista l’emergenza pandemica non ha potuto essere protagonista o semplice spettatore di qual si voglia performance artistico musicale. L’intento è quello di creare connettività e continuità artistico culturale tra persone diverse e soprattutto generazioni diverse. La musica, sempre lei la colpevole, volenti o nolenti è anello di congiunzione, ponte in mezzo al guado della socialità, elemento collante e indissolubile, senza il quale saremmo tutti più poveri, almeno moralmente. 
 
 
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La Gatta Cenerentola

Domenica 6 giugno, dalle 19:00 
Il “Nuovo Coro Popolare, M° Paula Gallardo“,  rivisita l’opera teatrale “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone.
 
Omaggio alla memoria di Pablo Martìn Garcìa
 
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I Disartisti ospitano Federico Lobrano

All’Ex Mercato Torrespaccata, il 20 maggio dalle 12:30, in diretta sullo StreamPalco, I Disartisti ci faranno conoscere Federico Lobrano.

Le sue innumerevoli influenze musicali, citandone alcune: Pino Daniele, Seu Jorge, Alex Britti, Daniele Silvestri, Frank Sinatra, Bruno Martino, Jamiroquai, Earth Wind and Fire e molti altri artisti hanno permesso a Federico Lobrano di creare una poliedricità sonora unica nel suo genere è perfettamente riconoscibile all’udito, una sorta di marchio garanzia.

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I Disartisti ospitano Jaws Elevate

Il prossimo 12 maggio dalle 19:00, all’Ex Mercato Torrespaccata I Disartisti sullo StreamPalco, ci faranno conoscere Jaws Elevate.

Giovane e promettente artista musicale, Jaws Elevate unisce il genere del rap a sonorità psichedeliche e testi che esplorano l’inconscio.

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“Mother and Son” in Resilienza d’Amore

Domenica 09 maggio, dalle 18:30 
Un evento dedicato alla canzone d’amore per fare fronte in maniera positiva agli eventi che viviamo da oltre un anno e che hanno cambiato la nostra quotidianità. 

“Mother and Son” in
Resilienza d’Amore 

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I Disartisti ospitano Anastasia & Joko

All’Ex Mercato Torrespaccata, mercoledì 5 maggio dalle 19:00, tornano live con StreamPalco I Disartisti

Ci faranno conoscere Anastasia & Joko. Arti figurative e musica si contaminano.

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I Disartisti ospitano The Oddroots

All’Ex Mercato Torrespaccata, mercoledì 21 aprile dalle 19:00, tornano live con StreamPalco I Disartisti

Ci faranno conoscere The Oddroots, gruppo musicale di Roma. La loro musica parte dal reggae e dub contaminato da influenze funk, soul, ska, jazz, hip hop, per creare un sound moderno ed originale. 

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Io sono uno… Luigi Tenco tra parole, poesie e canzoni

Sabato 17 aprile, dalle 19:45
Io sono uno che non nasconde le sue idee… 
 
Dopo tanti e tanti anni, fiumi d’inchiostro e soprattutto tante canzoni oggi parlare ancora di Luigi Tenco sembra retrivo e scontato, in parte lo è ma allora perché parlare ancora di tante cose inutili all’italiano medio, a cui Tenco proprio allora irrideva, come la dignità umana, la giustizia sociale e l’amore? La musica forse è ancora per pochi una delle poche cose valide e lascia quello spiraglio di luce prima dell’oblio? A noi piace crederlo. 
 
A parer del vero, un vero ben “pilotato” e come luogo comune, la musica e l’arte in genere sono solo una perdita di tempo, non produce ricchezza, intorpidisce e rallenta i processi produttivi, è cattiva consigliera e indirizza le giovani coscienze in ambiti non controllabili. 
Se tutto questo è vero ben venga, siamo fieri di essere musicisti e teatranti, orgogliosi di essere soprattutto cattivi maestri, come lo è stato Luigi, il ragazzo ribelle, scapestrato e di indole indomita, una caratteristica dei giovani ma che negli anni non abbandona mai le persone rette e sincere. 
 
Ormai a cinquanta anni passati dalla morte di quel ragazzo poco perbene molti lo ricordano, i festival e le rassegne non si contano, gli spettacoli e gli omaggi sono ancora più di ieri, ma forse pochi ricordano volutamente le due vene di Luigi, quella prettamente musicale, di cui andava fiero e quella sovversiva di cui era forse, cosciente portatore. 
I dibattiti al Beat 72 con i giovani “capelloni” e le interviste sulla musica e sul suo sogno di un Folk italiano sono il perno della nostra performance. La nostra compagnia ha già trattato Tenco nello spettacolo “Stanza 219” ma ha esposto dubbi su un mistero, un mistero che si snoda tra atroci sospetti di falso suicidio e inquinamento delle prove, questo si reale, tipico del nostro paese. 
 
Le tematiche che Tenco affrontava in tempi lontani, oggi ritornano attuali. Canzoni come ”Cara Maestra”, che gli costò il cartellino rosso dalla RAI per due anni, canzoni come “Una brava ragazza” che allo stesso modo fece adirare, e non poco i moralisti, quelle parole che oggi sembrano scontate, allora avevano però un peso tale da far sembrare Luigi un pazzo, un visionario o peggio un sovversivo fuori controllo. 
In tutto questo c’è però una linea sottile che lega l’opera di Tenco a tutto quel mondo chiamato “Cantautori”, un temine coniato da Ennio Melis, patron della RCA, termine patrocinato poi da grandi manager, come Nanni Ricordi e Crepax, anche loro visionari e col pallino di fare si mercato ma anche cultura, rischiando non poco di persona. Impresari a cui dobbiamo parte della nostra emancipazione morale e sociale, persone che oggi rimpiangiamo per l’acume e il coraggio dimostrato in anni così difficili come l’Italia del dopoguerra e del post Boom economico. 
Per questa volta però faremo finta che Luigi non sia morto, che i temi da lui affrontati e le sue composizioni siano ancora, come lo sono del resto, attuali. Il divorzio, l’emancipazione della donna, l’immigrazione sembrano lontani e scontati temi, conquiste assodate, ma non è così. 
 
Due righe e pochi versi che Faber l’amico di sempre scrisse dopo la sua dipartita, una canzone che difficilmente De Andrè ripropose, come dargli torto…  
Signori ben pensanti spero non vi dispiaccia se in cielo e in mezzo ai santi Dio fra le sue braccia, soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte.
Dio di misericordia il tuo bel paradiso l’hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso, per quelli che han vissuto con la coscienza pura, l’inferno esiste solo per chi ne ha paura…  
Se non è amicizia questa ditemi cosa lo è…

Io sono uno… Luigi Tenco tra parole, poesie e canzoni 

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I Disartisti ospitano Lady Crow

I Disartisti tornano live con StreamPalco all’Ex Mercato Torrespaccata, e ci presenteranno Lady Crow

Conosceremo la realtà di questo gruppo musicale folk-rock-melodico che opera in Svizzera, a Losanna. 
Accompagnate dal violoncello, dal pianoforte, dall’armonica, le voci femminili e maschili si mescolano. Le loro composizioni, che creano atmosfere a volte malinconiche, a volte festive, sono cariche di emozioni ed energia. 

Seguite la live mercoledì 14 aprile, dalle 19:00 sulla pagina FB de I Disartisti o su Twitch

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I Disartisti ospitano Oumy

L’Ex Mercato Torrespaccata è felice di ospitare I Disartisti con il loro salotto digitale, lo StreamPalco

Nel primo appuntamento di stasera, 31 marzo dalle 19:00, I Disartisti avranno come ospite la cantante e songwriter Oumy

Potete seguire la live sulla loro pagina FB o su Twitch

Non possiamo che augurare un in bocca al lupo a I Disartisti, e a questa loro nuova iniziativa per far conoscere e sostenere artisti emergenti e non. 

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