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Al via con l’Officina della Sperimentazione

Esseri ostinati, parole sempre vive di una vita nuova, carote, poesia, musica dal vivo, asini e vagine, e tante belle energie hanno abitato in queste due giornate l’Ex Mercato Torrespaccata

Macedonia Teatro racconta: “Siamo grate e felici per questa ripresa col botto degli appuntamenti dell’Officina della Sperimentazione – grate a tuttə voi che avete abitato queste sale e alle compagnie che si sono esibite, hanno allestito, pulito e bevuto caffè con tanta cura e amore.” 
 
A prestissimo con i prossimi appuntamenti! 
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Eventi Officina della Sperimentazione

Ostinato Essere

Officina della Sperimentazione 

OSTINATO ESSERE  

un progetto di 

SPARTENZA TEATRO 

con Sofia Abbati 
regia Andrea Milano 
movimento scenico Luca Piomponi 
collaborazione artistica Giulia Cauti 

Vincitore del Festival dell’Arte Spaccata 2023
Giovedì 14 settembre 2023, ore 20:45 

SINOSSI 

Un asino. Un’umana. L’asino lotta contro il vento. L’umana ride fino a perdere fiato. Il suo volto si deforma. La sua risata muta in raglio. 

Ostinato Essere racconta di chi non può che essere il suo modo di essere e, proprio per questo, instaura una lotta: con il mondo e con la propria natura. Se è vero che a lavare la testa all’asino si sprecano acqua e sapone, cosa significa ostinarsi nella realizzazione del nostro essere? È una scelta o una vocazione? Dove si colloca il confine tra vocazione e ostinazione, tra sogno e condanna? 

Muovendosi tra queste domande, l’asino e l’umana compiono il loro viaggio surreale, intrappolati l’uno dentro l’altra. L’asino, ormai carcassa, si lascia divorare dalle mosche. La ragazza resta senza fiato

Qual è il prezzo che siamo disposti a pagare per la nostra ostinazione? 

NOTE DI REGIA 

Coi pesci per aria e le foreste ambulanti,
e i fichi che spuntavano dai rovi, in un attimo di luna cruenta 
fu allora che venni fuori. 
La testa mostruosa e il verso ripugnante, 
ali erratiche le orecchie, diabolica parodia ambulante di ogni quadrupede. 
Cencioso proscritto del mondo
vecchia capoccia ostinata; 
affamami, frustami, deridimi: son muto, il mio segreto lo tengo per me. 
Pazzi! Che anch’io ho avuto la mia ora; 
un’ora ah dolce e fiera: 
sentivo grida nelle orecchie, 
e le palme sotto i piedi.
(L’asino, G. K. Chesterton

L’idea dell’ostinato essere l’abbiamo incontrata studiando Pinocchio. Agamben, nel suo commento al libro di Collodi, scrive: “«Andare avanti» definisce invece la vocazione di un essere – il burattino – che ha ostinatamente da essere il suo modo di essere”. Vedere Pinocchio come un ostinato, come qualcuno che non può che essere il suo modo di essere, ci ha permesso di individuare il nucleo che ci premeva raccontare. Il mondo è pieno di esseri ostinati. Ostinato è chi risponde a una vocazione nonostante tutto e chi invece insegue la propria natura. In un caso o nell’altro, la vita degli ostinati è costellata di ostacoli. Ostinarsi significa affrontare il dolore e la solitudine sperando di raggiungere la liberazione. Quello che vogliamo raccontare è il viaggio – controvento – di chi convive con il proprio ostinato essere e con le conseguenze di questa condizione. 

Proverbiale è l’ostinazione dell’asino. Non solo per questo, però, la nostra protagonista umana convive con una natura asinina. L’asino è una figura misteriosa e malinconica. Cugino minore del più elegante cavallo, ammantato nella sacra aura del ridicolo, questo animale attraversa la nostra cultura: pensiamo all’Asino d’oro di Apuleio, ad esempio, e ovviamente allo stesso Pinocchio, ma anche ai proverbi contadini o alla celebre poesia di Chesterton, che ci ricorda che non a caso Gesù fece il suo ingresso a Gerusalemme proprio sul dorso di un asino. Abituato a portare grandi pesi, questa figura ci è sembrata quella che più di tutte potesse incarnare l’ostinato essere in ogni sua sfumatura

In scena si alternano allora una figura umana e un asino antropomorfo dando vita a una sequenza di immagini ispirate da queste domande: vale la pena? Tutto il dolore che costa questo forsennato inseguirsi, vale la pena? Ci sarà una liberazione alla fine di questa sofferenza? 

Queste domande le abbiamo sentite riecheggiare nelle discussioni avute con amici e amiche. Sono domande che vivono in noi. Se le generazioni precedenti si sono ritrovate nel motto deandreiano in direzione ostinata e contraria, la nostra sembra essere la generazione dell’ostinato essere, di chi, al di là della direzione, deve lottare anche solo per essere. 

Entrando nel vivo del lavoro scenico, data la presenza della maschera, abbiamo deciso di sottrarre la parola e di lasciare più spazio possibile al corpo e alla fisicità. È stato indispensabile perciò lo sguardo e il lavoro di Luca Piomponi, danzatore che ha curato il movimento scenico e ha permesso al lavoro fisico di svilupparsi nella maniera che desideravamo. Un lavoro che oscilla tra il mimetico e l’astratto continuamente, in cui un’azione riconoscibile può diventare irriconoscibile e un’azione astratta può trasformarsi in un gesto leggibile. Giocando con queste escursioni si sono delineati i fili della nostra drammaturgia scenica

Altra collaborazione fondamentale è stata trovata con la costume designer e artista visiva Giulia Cauti. Sua è la scultura scenica che appare nel finale e che concretizza la parabola del nostro lavoro

Un ultimo accenno all’utilizzo della musica, una selezione dei Capricci di Niccolò Paganini. Un ostinato essere anch’egli, senza dubbio, le cui composizioni per violino sono un apice di virtuosismo e poesia. Un violinista che suona per quattro è sicuramente un miracolo, ma ci si conceda di ritrovare, in tutto questo, una punta di malinconia e di solitudine. Immaginiamo così gli ostinati esseri: presi a metà tra il virtuosismo di un’esistenza ostinata e la solitudine di non poter condividere con nessuno la propria croce. 

Andrea Milano Spartenza Teatro 

* LO SPAZIO APRIRÀ ALLE 20:00, vi aspettiamo per bere assieme un bicchiere di vino e vi invitiamo a rimanere con noi anche dopo lo spettacolo per due chiacchiere…e un altro bicchiere di vino! 
INGRESSO CON TESSERA ASSOCIATIVA ANNUALE 2023 (3€) E CONTRIBUTO SPECIFICO (7€) 
Per info e prenotazioni:
organizzazione@macedoniateatro.it 
 
Ex Mercato di Torre Spaccata – Viale dei Romanisti, 43 / angolo Via Filippo Tacconi 
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Eventi

Festival dell’Arte Spaccata 2023

Festival dell’Arte Spaccata 2023 

III Edizione 

Realizzato con il gratuito patrocinio del VII MUNICIPIO 

14 – 15 – 16 Aprile 2023 
Apertura H 19:45 

EX MERCATO DI TORRE SPACCATA 

CORTI TEATRALI | ESPOSIZIONE DI ARTE VISIVA E AUDIOVISIVA | CONCERTI | POETRY SLAM | PERFORMANCE

Dopo tanta attesa, anche quest’anno è arrivato uno dei nostri momenti preferiti dell’anno: il Festival dell’Arte Spaccata a cura di Macedonia Teatro, che giunge quest’anno alla sua IV edizione!
 
Dal 17 al 19 maggio tre serate di corti teatrali per il concorso Teatro Spaccato, musica, stand up comedy, danza, cinema, installazioni e performance all’ex Mercato di torre spaccata dalle ore 19:30!
 
Ingresso gratuito con tessera associativa (5€), bar aperto per spritz e panini, chiacchiere e allegria!
 

Il 14 – 15 – 16 aprile, dalle ore 19:45 l’Ex Mercato di Torre Spaccata apre le porte per tre serate all’insegna del teatro, la musica, la poesia, la pittura e lo spritz!

Un momento di incontro per giovani artistǝ under35 organizzato e diretto da Macedonia Teatro in collaborazione con l’Associazione Culturale Calpurnia, presso l’Ex Mercato di Torre Spaccata (via Filippo Tacconi, 11 – angolo Via dei Romanisti). 

Il concorso Teatro Spaccato ospita un florilegio di corti teatrali di artistə under 35, precedentemente selezionati tramite bando. Il concorso, che vuole essere prima di tutto un’occasione di incontro e di scambio, mette in palio ore di residenza artistica per i tre corti finalisti, selezionati da una giuria esperta e eterogenea. 

Per tutta la durata del Festival ci sarà un’Esposizione di Arte Visiva e Audiovisiva con le opere delle/degli artiste/i: Broken Spirits Production,  Mila Damato, EMM,  Ra-tô-ghè-ton, Lorenzo Urzia. 

Programma del Festival:
VENERDÌ 14 aprile  

H 20:30 CORTI TEATRALI
Ostinato Essere – Spartenza Teatro
Splinter – Orfeo Emerso  
Ricucire – Immersus Emergo 
Ri|Creazioni – Addari/D’Antonio 

H 22:00
Exploit Semplice
di Martina Bonati 

SABATO 15 aprile

Apre la serata: Viola Margaglio

H 20:30 CORTI TEATRALI
Carne in Scatola
– Pappagalli in trappola  
Sulla Luna – Fuori Contesto  
X + Y – Senza Titolo 

H 22:00 – Spakk the Poetry!
Poetry slam, sfida di poesia performativa in cui è il pubblico a votare.
MC Viola Margaglio 

DOMENICA 16 aprile

Aprono la serata: Marta De Medici e Aurora Scarici 

H 20:30 CORTI TEATRALI
Sala Var _ Tutto in undici secondi
– Stefano Ferrara  
Cassandra – Gruppo MAGMA 
Due dei tanti (banalité de la merde) – Davide Giordano  
SCUSA – Jacopo Dragonetti  

H 22:00 
Nýx di Ra-tô-ghè-ton 

VENERDÌ 14 aprile  

H 20:30 CORTI TEATRALI
Ostinato Essere – Spartenza Teatro
Splinter – Orfeo Emerso  
Ricucire – Immersus Emergo 
Ri|Creazioni – Addari/D’Antonio 

H 22:00
Exploit Semplice
di Martina Bonati 

SABATO 15 aprile

Apre la serata: Viola Margaglio

H 20:30 CORTI TEATRALI
Carne in Scatola
– Pappagalli in trappola  
Sulla Luna – Fuori Contesto  
X + Y – Senza Titolo 

H 22:00 – Spakk the Poetry!
Poetry slam, sfida di poesia performativa in cui è il pubblico a votare.
MC Viola Margaglio 

DOMENICA 16 aprile

Aprono la serata: Marta De Medici e Aurora Scarici 

H 20:30 CORTI TEATRALI
Sala Var _ Tutto in undici secondi
– Stefano Ferrara  
Cassandra – Gruppo MAGMA 
Due dei tanti (banalité de la merde) – Davide Giordano  
SCUSA – Jacopo Dragonetti  

H 22:00 
Nýx di Ra-tô-ghè-ton 

Scopri di più sul Festival » 
Ingresso con tessera associativa annuale 2023 Ex Mercato Officina della Cultura (5€) + contributo specifico 5€ a serata / 12€ per le tre serate 

Vi aspettiamo!!! 

Disegno di locandina di Mila Damato 
Locandina di Ra-tô-ghè-ton