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Pro Fondo Pro Bono, Roberto Disma

Sabato 23 ottobre 2021, dalle 21:00 
Spettacolo di Teatro Canzone di Roberto Disma
Per un’analisi attuale e concreta della società è necessario l’essenziale. 
Un progetto completamente inedito di Roberto Disma realizzato con una chitarra, una voce, ventuno interventi che alternano monologhi teatrali a brani di cantautorato, sperimentazioni etniche, folk siciliano e “canzoni recitate”, scritte e composte interamente dallo stesso interprete. Lo spettacolo, così come il doppio album che ne deriva (in uscita nel periodo da agosto a dicembre 2021), è un viaggio concettuale in una raccolta di storie che spaziano dal genere satirico al drammatico, dalla riflessione più ironica alla storia più triste. 
 
Secondo l’uomo in scena ogni forma d’arte non è altro che una chiave d’interpretazione emotiva della realtà; per questo motivo non riesce a trovare una linea divisoria tra la scrittura, la recitazione e la musica. 
 
Aprendo la prima parte – Pro fondo – con una canzone sul carcere e garantendo che in tutto lo spettacolo non sono presenti canzoni d’amore, il ragionamento si sofferma sul confronto tra la figura della donna nella morale cattolica e nelle campagne siciliane, tra l’uso del vernacolo e le nuove frontiere di comunicazione e di guadagno, sino “a toccare il fondo” sulla relazione tra il concetto di proprietà e la speranza dei profughi della traversata africana. 
Con una forte impronta siciliana in apertura della seconda parte – Pro bono –, le storie prendono gradualmente il sopravvento sulla riflessione: dalle stragi di mafia degli anni Novanta all’arresto di Julian Assange, dall’omicidio di George Floyd alla “banale” uccisione di un elefante in India, fino a un ritorno al passato con un canto popolare dei minatori siciliani comparato al messaggio sociale di Bob Marley, per il compimento del viaggio sul tema dell’emarginazione e la realizzazione del concetto di farsa, concludendo con una dedica agli artisti perché un’opera d’arte non risiede solo nel prodotto finale, ma nella forza di chi la esercita, nella bellezza di chi la crea e nella sapienza di chi la riceve. 
L’evento sarà in presenza con il rispetto delle misure anticovid, e in diretta sulla nostra pagina fb.
Per info e prenotazioni tel. 366.920.3977

Vi aspettiamo!

Pro Fondo Pro Bono, Roberto Disma 

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Giovanni Verga tra sentimenti e avventure

Sabato 26 giugno, dalle 18:30
Non si è mai sposato, questa è l’unica certezza sui sentimenti di Giovanni Verga. Sulle avventure, invece, le tracce sono tante e strettamente legate a molte sue opere: da “Storia di una Capinera” a “Di là del mare“, da “Fantasticheria” a “Primavera“, l’ultima puntata del Verga Tour mira a ricostruire l’aspetto più umano dello scrittore. 

Un vero e proprio recital, con estratti dell’ultimo romanzo di Roberto DismaIl viaggio – Vita e avventure di Giovanni Verga” e le opere verghiane, interpretate da Valentina Sinagra sulle note di Marco Abbondanzieri
 
Evento aperto su prenotazione, per chiudere l’avventura del Verga Tour con apertura! 
 

Giovanni Verga tra sentimenti e avventure 

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Potete riguardare tutte le puntate sulla pagina apposita Verga Tour

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Giovanni Verga tra fotografia ed esplorazione del vero

Venerdì 30 aprile, dalle 20:00
Domandarsi se sia nata prima la vena verista o la sua “segreta mania” per la fotografia, a proposito di Giovanni Verga, è come domandarsi se sia nato prima l’uovo o la gallina. Con questa considerazione, Martina Marotta accompagna la nuova tappa alla scoperta di quest’autore, spaziando nell’ambito che finora ha caratterizzato buona parte della sua formazione e professione: la fotografia e lo studio dell’immagine. 
 
Di certo, da Capuana a De Roberto, letteratura verista e fotografia sono state in costante comparazione; e nelle opere letterarie di Giovanni Verga non mancano riferimenti comuni nelle sue opere fotografiche. 
Tra immagini di contesti agricoli e urbani, tra contadini e campieri immortalati come una vera e propria testimonianza, è possibile definire Giovanni Verga un precursore della fotografia d’inchiesta in Italia?

Giovanni Verga tra fotografia ed esplorazione del vero 

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Io sono uno… Luigi Tenco tra parole, poesie e canzoni

Sabato 17 aprile, dalle 19:45
Io sono uno che non nasconde le sue idee… 
 
Dopo tanti e tanti anni, fiumi d’inchiostro e soprattutto tante canzoni oggi parlare ancora di Luigi Tenco sembra retrivo e scontato, in parte lo è ma allora perché parlare ancora di tante cose inutili all’italiano medio, a cui Tenco proprio allora irrideva, come la dignità umana, la giustizia sociale e l’amore? La musica forse è ancora per pochi una delle poche cose valide e lascia quello spiraglio di luce prima dell’oblio? A noi piace crederlo. 
 
A parer del vero, un vero ben “pilotato” e come luogo comune, la musica e l’arte in genere sono solo una perdita di tempo, non produce ricchezza, intorpidisce e rallenta i processi produttivi, è cattiva consigliera e indirizza le giovani coscienze in ambiti non controllabili. 
Se tutto questo è vero ben venga, siamo fieri di essere musicisti e teatranti, orgogliosi di essere soprattutto cattivi maestri, come lo è stato Luigi, il ragazzo ribelle, scapestrato e di indole indomita, una caratteristica dei giovani ma che negli anni non abbandona mai le persone rette e sincere. 
 
Ormai a cinquanta anni passati dalla morte di quel ragazzo poco perbene molti lo ricordano, i festival e le rassegne non si contano, gli spettacoli e gli omaggi sono ancora più di ieri, ma forse pochi ricordano volutamente le due vene di Luigi, quella prettamente musicale, di cui andava fiero e quella sovversiva di cui era forse, cosciente portatore. 
I dibattiti al Beat 72 con i giovani “capelloni” e le interviste sulla musica e sul suo sogno di un Folk italiano sono il perno della nostra performance. La nostra compagnia ha già trattato Tenco nello spettacolo “Stanza 219” ma ha esposto dubbi su un mistero, un mistero che si snoda tra atroci sospetti di falso suicidio e inquinamento delle prove, questo si reale, tipico del nostro paese. 
 
Le tematiche che Tenco affrontava in tempi lontani, oggi ritornano attuali. Canzoni come ”Cara Maestra”, che gli costò il cartellino rosso dalla RAI per due anni, canzoni come “Una brava ragazza” che allo stesso modo fece adirare, e non poco i moralisti, quelle parole che oggi sembrano scontate, allora avevano però un peso tale da far sembrare Luigi un pazzo, un visionario o peggio un sovversivo fuori controllo. 
In tutto questo c’è però una linea sottile che lega l’opera di Tenco a tutto quel mondo chiamato “Cantautori”, un temine coniato da Ennio Melis, patron della RCA, termine patrocinato poi da grandi manager, come Nanni Ricordi e Crepax, anche loro visionari e col pallino di fare si mercato ma anche cultura, rischiando non poco di persona. Impresari a cui dobbiamo parte della nostra emancipazione morale e sociale, persone che oggi rimpiangiamo per l’acume e il coraggio dimostrato in anni così difficili come l’Italia del dopoguerra e del post Boom economico. 
Per questa volta però faremo finta che Luigi non sia morto, che i temi da lui affrontati e le sue composizioni siano ancora, come lo sono del resto, attuali. Il divorzio, l’emancipazione della donna, l’immigrazione sembrano lontani e scontati temi, conquiste assodate, ma non è così. 
 
Due righe e pochi versi che Faber l’amico di sempre scrisse dopo la sua dipartita, una canzone che difficilmente De Andrè ripropose, come dargli torto…  
Signori ben pensanti spero non vi dispiaccia se in cielo e in mezzo ai santi Dio fra le sue braccia, soffocherà il singhiozzo di quelle labbra smorte che all’odio e all’ignoranza preferirono la morte.
Dio di misericordia il tuo bel paradiso l’hai fatto soprattutto per chi non ha sorriso, per quelli che han vissuto con la coscienza pura, l’inferno esiste solo per chi ne ha paura…  
Se non è amicizia questa ditemi cosa lo è…

Io sono uno… Luigi Tenco tra parole, poesie e canzoni 

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Luci sul Senegal

L’instabilità politica, sociale ed economica che affligge il Senegal è stata manifestata con portata mondiale dal mese di marzo 2021, in seguito alle numerose proteste dei cittadini senegalesi residenti all’estero e alle agitazioni scatenate all’interno del Paese, considerato finora il più pacifico dell’Africa. Il suo Popolo ha espresso una chiara e crescente preoccupazione sulle condizioni di democrazia e comunicazione. 
 

La compagnia Teatro alla Lettera, impegnata sin dalla sua fondazione in tematiche civili e culturali, in collaborazione con le associazioni Sunugal e Calpurnia, organizza un evento social destinato a una raccolta fondi per favorire la connessione internet e i relativi strumenti nelle aree periferiche di Dakar, a supporto del progetto ECO-Pas realizzato in Senegal, finanziato dall’Unione Europea e di cui l’associazione Sunugal è partner.

Presso l’Ex Mercato di Torre Spaccata (Roma), centro culturale attivo nella realizzazione di eventi online organizzati dall’associazione Calpurnia sui canali social di riferimento, giovedì 15 aprile 2021 alle ore 20:00 sarà realizzata la diretta social Luci sul Senegal, ideata dalla compagnia Teatro alla Lettera

Un evento di musica e teatro finalizzato ad approfondire le condizioni del Senegal al giorno d’oggi, senza tralasciare la sua Storia e la sua cultura, a sostegno dell’identità di un Popolo che, in quanto tale, è nato per essere libero. 

Con Marco Abbondanzieri, Roberto Disma, Valentina Sinagra, Oumy N’Diaye, Luca Masotti, Francesco Provenzano. 
 
Vi aspettiamo! 

Luci sul Senegal 

Se avete perso l’evento, potete guardate il video della diretta. 

Un evento di musica e teatro finalizzato ad approfondire le condizioni del Senegal al giorno d’oggi, senza tralasciare la sua Storia e la sua cultura, a sostegno dell’identità di un Popolo che, in quanto tale, è nato per essere libero. 

Nome e indirizzo della banca: Credit Agricole Italia 
IBAN IT65I0623009512000063684823 
Titolare del conto bancario: Associazione Socio Culturale Sunugal 
Causale: Donazione Luci sul Senegal 

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I Disartisti ospitano Roberto Disma

In diretta dall’Ex Mercato Torrespaccata, “I Disartisti” tornano live con StreamPalco. Avranno come ospite Roberto Disma, attore, autore, regista. 

Potete seguire la live mercoledì 7 aprile, dalle 19:00 sulla loro pagina FB o su Twitch

Non perdete l’evento! 

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Giovanni Verga tra pensiero e letteratura

Sabato 20 marzo, dalle 20:00
Dal primo romanzo di Giovanni Verga, scritto a quattordici anni tra Catania e le campagne di Vizzini, è evidente come Verga non sia nato con l’ideale dell’ostrica o con l’intenzione di narrare della sua gente; e molti anni più tardi, quando è stato definito primo esponente del Verismo, ha rifiutato questa definizione. 
 
Dopo aver approfondito ciò che è stato detto e scritto sul suo conto, il Verga Tour continua ripercorrendo l’evoluzione letteraria e creativa dell’autore! 
 
Da “Amore e Patria” al “Mastro-don Gesualdo“, un percorso travagliato e ricco di esperimenti letterari ci consente di scoprire un Verga inedito, intraprendente e persino ironico, a volte anche contraddittorio. Per riportare un esempio eclatante: fino ai trent’anni ha dichiarato più volte che avrebbe continuato a scrivere romanzi, ma non avrebbe mai scritto novelle.
 

Giovanni Verga tra pensiero e letteratura

Avete perso il secondo appuntamento su Giovanni Verga? Nessun problema!
Guardate il video della diretta. 

Se avete perso la prima puntata, la potete riguardare sulla pagina apposita Verga Tour.  

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Giovanni Verga tra quarantena e fake news

Sabato 20 febbraio, dalle 20:00

Vi aspettiamo sabato per la prima puntata del “Verga Tour” di Roberto Disma: “Giovanni Verga tra quarantena e fake news“. 

Sempre in live sulla pagina FB dell’Ex Mercato Torrespaccata.

Giovanni Verga tra quarantena e fake news 

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Caciara e Furria… da Roma a Catania tra Canzoni, Storie e Cantastorie

Sabato 19 dicembre 2020, dalle 19:45

Canzone Romana e Siciliana a confronto, storie e tradizioni comuni, culture diverse ma affini, due lingue a confronto.

I personaggi e fatti che hanno attraversato la storia del nostro paese sono quasi sempre gli stessi, donne fatali, briganti e uomini d’onore, donne fiere e battagliere, commedianti, uomini di legge e prepotenti, tutti raccontati da cantastorie siciliani e stornellatori romani sempre con una vena di ironia e qualche volta con rabbia. Un universo parallelo che dopo anni si ricongiunge. 

Con Roberto Disma, Rosella Mucci, Valentina Sinagra, Carmelo Ambra, Marco Abbondanzieri, vi aspettiamo sabato 19 dicembre dalle 19:45, in diretta sulla nostra pagina FB.

Caciara e Furria…
da Roma a Catania

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Dormono sulla Collina…

Sabato 14 novembre 2020, dalle 19:45 
Mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi sfuggì
 
Assistere a uno spettacolo teatrale può regalare delle emozioni indescrivibili. Oggi però in tempi di restrizioni e separazione fisica non ci resta che raccontare storie tramite un occhio elettronico, quell’oggetto descritto da Orwell però tanto odiato e temuto da tutti noi. 

Questa storia inizia nel lontano 1943 quando una giovanissima Fernanda Pivano, genovese come tanti eroi della nostra canzone d’autore, riesce a dare alle stampe un romanzo tratto da una serie di piccoli racconti di un americano, certo Edgar Lee Masters, un avvocato di mestiere, allora sconosciuto in Italia. Ma già nel 1930 Cesare Pavese riesce ad aver il manoscritto dall’America, ne pubblica un saggio e ne tesse le lodi, descrivendolo come un esempio di virtù letteraria d’oltre oceano, in anni dove i prodotti culturali americani, la musica su tutti, era osteggiata dal regime. 

La prima edizione di Spoon River, tradotto dalla Pivano, vede la casa editrice Einaudi a distribuirlo. Il visto dalla censura era stato dato già nel 1941, in pieno secondo conflitto mondiale. 

Dopo la guerra il romanzo diventa un punto di riferimento della, per noi, sconosciuta letteratura americana, anche se ormai datato, la prima edizione è del 1916 e la seconda è del 1924, irrompe come un maglio e conquista i mercati, se ne contano fino adesso decine di ristampe ed edizioni. Sicuramente in quegli anni un giovane Faber, genovese anche lui, legge quei racconti, che non sono altro una raccolta di piccoli poemi che narrano di innumerevoli personaggi ormai scomparsi che dormono sulla collina… I vizi le virtù, le disgrazie, gli amori, le speranze e soprattutto delle delusioni degli attori di Spoon River fanno da cornice ai racconti. Tutti o per la maggior parte vittime e a volte carnefici, sono interpreti di un mondo fatto di soprusi, angherie ma anche di atti d’amore e eroismi a corollario di una umanità così variegata da sembrare paradossale. Masters racconta di una “piccola America”, un po’ simile anche alla nostra provincia. Nel 1971 esce il terzo Concept Album di Faber, dal titolo “Non al denaro, non all’amore né al cielo”. Nel retro del disco c’è un intervista della Pivano all’ora trentenne De Andrè, per tutti un pezzo di giornalismo musicale e letterario che ha fatto storia. 

Dopo la storia è nota, quel disco considerato uno dei capolavori della nostra discografia, viene suonato, osannato in tutti i luoghi, dalle piazze ai teatri, alla radio e in TV, non si contano i rifacimenti e le performance dedicati a questo lavoro. A noi questa volta il piacere e l’onore di ricordarlo proprio in un momento così buio della storia dell’umanità. Senza pubblico in sala è difficile trasmettere e ricevere emozioni, ma oggi questo possiamo fare, ci basterà il vostro abbraccio virtuale. Grazie come sempre. 
 
Vi aspettiamo in diretta streaming sabato 14 novembre, alle 19:45, sulla nostra pagina Facebook

Dormono sulla Collina… 

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Grazie a tutti per aver partecipato all’evento in live!

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